Non vaccinati: colpevoli o vittime? Una campagna vaccinale tra punizioni e mancata educazione alla salute

L'esasperazione in cui oramai siamo costantemente immersi si manifesta in molti modi.
Uno è quello di urlare che "I non vaccinati devono pagare il costo dei loro ricoveri".
Perché? "Perché il SSN  è pagato con le tasse di (quasi) tutti""I costi prodotti dai No Vax" ricadono sulle spalle di chi paga le tasse per una loro scelta irragionevole".
Apparentemente logico, ma...

1) Non possiamo rinunciare a principi alti quali avere un "SSN universalistico" per contrastare qualcuno. Non possiamo rinunciarci perché un SSN universalistico è un principio di civiltà.  E dovremmo chiederci se questa nostra reazione istintiva non sia proprio ciò che vuole chi alimenta lo scontro "No Vax" / "Pro Vax". 
Per questa via si potrebbe escludere dalle cure chi fuma, chi beve, chi si alimenta male, chi ha un incidente stradale per colpa propria, chi ha un infortunio sul lavoro perché disattento. Ci stanno già  sfilando dalle mani il SSN . Non aiutiamoli.

2)  Far pagare le spese di ricovero ai non vaccinati non risolve il problema. Al momento la situazione delle terapie intensive è sotto controllo. E tutto fa pensare che resterà sotto controllo. Questo nonostante l'elevatissimo numero di contagi. E questo è un risultato delle vaccinazione. Perché, anche se Omicron è meno pericoloso delle "versioni" precedenti del SARS-Cov-2 i numeri assoluti attribuibili a "Delta" sono altissimi. Quindi, niente retorica fastidiosa, ma ce la stiamo cavando grazie alle vaccinazioni. 
Ma se la situazione sfuggisse (fosse sfuggita) di mano, il pagamento del ricovero da parte dei "no vax" non risolve il problema di chi non riesce a ricoverare un proprio caro in terapia intensiva.

3)  Non mi stanco di ripetere che i "No Vax" non esistono. O meglio, sono un'infima minoranza dei non vaccinati. Ci sono i perplessi, che non amano interventi sul proprio organismo; ci sono i distaccati, quelli che non hanno la salute come interesse centrale della propria vita; ci sono gli spaventati; ci sono gli incazzati con il mondo per la situazione in cui si trovano; ci sono gli amanti del naturale/biologico, e tanti altri ancora. E ci sono i contrari ai vaccini, con tutte le possibili gradazioni. E ci sono le persone in cerca di notorietà  e/o di profitto. E ci sono gli attivisti politici, e ci sono gli strateghi con obiettivi in cui i vaccini sono solo uno strumento. 
Dietrologia? No. Si tratta solo di ascoltare, incontrare persone, leggere, prestare attenzione, .... Parlare di "No Vax" serve alla politica. Su entrambi i fronti. Non serve per la salute della popolazione.
 
4)  Siamo immersi in una campagna che mira a dividere. Se ci prestiamo attenzione, ciò che leggiamo o sentiamo, non ha l'obiettivo di convincere i non vaccinati, ma quello di metterli all'indice.
I non vaccinati sono un insieme di persone con origini e motivazioni differenti. Sono vittime di una propaganda becera, ripeto,  studiata a tavolino,  che ha l'obiettivo di far allontanare dalla scienza le persone e porre tutte le cose sul piano delle opinioni. 
Allontanare dai dati, porre tutte le affermazioni sullo stesso piano è uno dei principali obiettivi (oserei dire "l'essenza") del berlusconismo, che nasce con le sue TV.
Le conoscenze scientifiche, se la politica fa il suo dovere, sono un importante strumento a difesa di chi è "socialmente più debole", di chi "ha meno". Dipende dalla politica. Mettere tutto sul piano delle opinioni serve a dare spazio a chi è più ricco, all'ultraliberismo.
Chi promuove la propaganda No Vax, non ha come obiettivo i vaccini, ma la cultura degli italiani.

5)  Il governo ha scelto di non fare un'informazione adeguata sulla pandemia, sulle cure, sulle vaccinazioni lasciando l'informazione della popolazione completamente in mano ai media, che nella migliore delle ipotesi sono governati dall'audience. Il risultato è che inseguono gli scoop e danno spazio acriticamente a qualsiasi personaggio che possa fare ascolti. Poi, ci sono anche i propagandisti pagati, ma quella è un'altra storia. 
E' realistica l'idea di fare un'informazione utile per la popolazione? Non si tratta di "far diventare tutti biologi", come dice, anche  in sede istituzionale, qualche cretinetto.
Si tratta solo di informare sugli aspetti che più servono alle persone per farsi un'idea e prendere una decisione. In sostanza, è una questione di democrazia.
L'informazione per essere efficace deve essere orientata ai destinatari, semplice, comprensibile, trasparente, verificabile, non elusiva. Con questi requisiti era possibile fare informazione (educazione alla salute) senza escludere nessuno
Ed ottenere ottimi risultati. 
Perché i vaccini anticovid19, che sono un prodigio, ma sono anche appena accettabili in termini di efficacia, anche considerando tutti i possibili effetti avversi, sono una misura estremamente vantaggiosa per il singolo. Ed è sufficiente un'informazione dignitosa per convincere le persone del vantaggio di vaccinarsi.
Ed invece, eccoci. Tutti qui eccitati ad inveire contro quelli del fronte avverso.
Nessun Governo ha mai potuto sperare in una simile pacchia per portare avanti in tranquillità i suoi programmi.
Carlo

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