Prevenzione e protezione
Chi di voi non ha mia sentito parlare di prevenzione
protezione? Nessuno! Da quasi 20 anni il "Servizio di Prevenzione e
Protezione" è una presenza - di solito un po' vaga ed impalpabile - che
aleggia nei luoghi di lavoro. L'SPP (essepipi - servizio di
prevenzione protezione) quasi sempre non suscita grande empatia, anzi,
diciamocelo, è piuttosto antipatico.
Eppure dovrebbe fare cose molto gradite a tutti noi: dovrebbe
occuparsi della nostra sicurezza della nostra salute sul lavoro. Dovrebbe
essere bello, magari impegnativo, ed invece normalmente vediamo una cosa grigia
e noiosa. E spesso e e volentieri ci fanno fare delle cose francamente inutili.
O no?
Ma cos'è la prevenzione? E cos'è la protezione? Sono due modi
di dire la stessa cosa?
Ci sono molte sfaccettature, ma possiamo dire che la prevenzione è l'insieme di azioni finalizzate ad
impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilità che si verifichino eventi
non desiderati. Se parliamo di sicurezza e salute è l'insieme delle azioni
finalizzate ad evitare che si verifichino infortuni o malattie. In pratica si
agisce sui fattori di rischio per eliminarli o ridurli al minimo, in modo che si
elimini o si riduca la probabilità di un evento dannoso.
Andando in dettaglio si scopre
che esiste la prevenzione primaria (quella descritta prima) e la
prevenzione secondaria, consistente nell'individuazione precoce di una
malattia (o di uno stato di pre-malattia) e nell'adozione dei provvedimenti
atti ad arrestare la progressione della malattia o la sua insorgenza. Per
intendersi, siamo nel campo degli screening.
La protezione invece
comprende tutte le cose mirate a ridurre gli effetti dell'esposizione a
rischio, quando questa determina un evento indesiderato.
Per capire possiamo ricorre ad
un semplice esempio che veniva utilizzato da un grugliaschese noto per avere
fatto molto per la prevenzione.
Per viaggiare sicuri in
macchina, periodicamente la facciamo controllare dal meccanico. E' importante
che i freni funzionino bene per evitare il rischio di incidente. Inoltre
abbiamo tutti imparato che è saggio usare le cinture di sicurezza. Far controllare i freni, è prevenzione; aiuta ad evitare il rischio di incidente. Indossare le cinture di sicurezza è protezione: in caso di incidente contribuisce a limitare i danni.
Semplice, no? Ovviamente occorre usare l'esempio per capire il principio e non si deve cercare di applicarlo pedestremente.
Ma l'esempio di insegna almeno una cosa. Anzi due.
Prevenzione e protezione non sono vie alternative. E la prevenzione viene prima della protezione. Nessuno pensa " Ho i freni rotti. Uso lo stesso l'auto, ma indosso le cinture!". Eppure sul lavoro (ma anche fuori, ...) ci sentiamo candidamente proporre la protezione al posto della prevenzione?
Una seconda cosa che ci aiuta a capire l'esempio dell'auto è che i freni rotti o malfunzionanti non sono una causa degli incidenti. Sono una concausa. Possiamo viaggiare con i freni rotti senza avere incidenti (ve lo sconsiglio, anche se 2 amici negli anni '70 tornarono dai Pirenei a Torino con i freni rotti ...., ) o avere incidenti con i freni funzionanti.
Possiamo dire che c'è quasi sempre una multifattorialità.
Se ci fosse un rapporto causale diretto tra un'esposizione ed un danno, impareremmo tutti subito che quella cosa è pericolosa. Se metto una mano nell'acqua bollente mi ustiono. A nessuno di noi viene in mente di farlo. Viceversa, non tutti quelli che respirano emissioni inquinanti si ammalano, ma tra chi respira emissioni inquinanti si ha una maggiore frequenza di malattie (...le malattie variano in relazione alla composizione della emissioni....). Le emissioni "xx" sono un fattore di rischio. Ma qualcuno pensa bene di produrre emissioni, senza chiedersi se sono evitabili.
Ma, c'è un'altro aspetto che bisogna evidenziare: le misure di prevenzione (e di protezione) possono essere collettive o individuali. Le misure collettive tutelano tutti ed hanno il vantaggio di non dipendere dal comportamento dei singoli. Le misure individuali tutelano il singolo e dipendono dai comportamenti individuali.
Spesso e volentieri vengono poste questioni relative alla responsabilizzazione del singolo. In realtà la gerarchia prevenzione / protezione e collettivo / individuale risponde ad esigenze di efficacia. Se riteniamo che evitare/ridurre un determinato danno sia un interesse collettivo allora dobbiamo privilegiare l'efficacia delle azioni che mettiamo in atto.
Chi ha avuto la voglia di arrivare fino a qui, dovrebbe avere le idee più chiare su cosa è la prevenzione e cosa è la protezione e sulla differenza tra i provvedimenti collettivi e quelli individuali. E forse è in po' più chiara la differenza tra fattore di rischio e causa.
Ancora una volta buon 2014
Carlo
.
Se ci fosse un rapporto causale diretto tra un'esposizione ed un danno, impareremmo tutti subito che quella cosa è pericolosa. Se metto una mano nell'acqua bollente mi ustiono. A nessuno di noi viene in mente di farlo. Viceversa, non tutti quelli che respirano emissioni inquinanti si ammalano, ma tra chi respira emissioni inquinanti si ha una maggiore frequenza di malattie (...le malattie variano in relazione alla composizione della emissioni....). Le emissioni "xx" sono un fattore di rischio. Ma qualcuno pensa bene di produrre emissioni, senza chiedersi se sono evitabili.
Ma, c'è un'altro aspetto che bisogna evidenziare: le misure di prevenzione (e di protezione) possono essere collettive o individuali. Le misure collettive tutelano tutti ed hanno il vantaggio di non dipendere dal comportamento dei singoli. Le misure individuali tutelano il singolo e dipendono dai comportamenti individuali.
Spesso e volentieri vengono poste questioni relative alla responsabilizzazione del singolo. In realtà la gerarchia prevenzione / protezione e collettivo / individuale risponde ad esigenze di efficacia. Se riteniamo che evitare/ridurre un determinato danno sia un interesse collettivo allora dobbiamo privilegiare l'efficacia delle azioni che mettiamo in atto.
Chi ha avuto la voglia di arrivare fino a qui, dovrebbe avere le idee più chiare su cosa è la prevenzione e cosa è la protezione e sulla differenza tra i provvedimenti collettivi e quelli individuali. E forse è in po' più chiara la differenza tra fattore di rischio e causa.
Ancora una volta buon 2014
Carlo
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