Aperture domenicali

L'apertura di negozi, supermercati, centri commerciali nei giorni festivi e di notte è un tema  ben più importante di quanto non appaia.
Tragi-comicamente nel centro sinistra e perfino in alcuni spicchi di sinistra, si parla delle aperture domenicali e notturne  con una superficialità concertante.
"C'è tanta gente che lavoro alla domenica", "E' una cosa moderna", "Sogno una città aperta 24 ore","E' così, ti piaccia o no!", e via scioccheggiando ... 
Anche tentativi di argomentare un po' più "pensati" come "Ci sono paesi dove è così da tempo" in realtà dimostrano scarsa riflessione. Ci sono grandi metropoli (non Paesi) dove le attività commerciali sono aperte 24 ore al giorno. Ma in altri paesi non è così. In Germania, salvo che nel centro di alcune grandi città, i negozi chiudono il sabato alle 16 o alle 17.
Si potrebbe obiettare che nei nostri paesi i negozi alla domenica sono aperti.
E' vero, da sempre., ma poi chiudono un altro giorno. 
Ma nei paesi i negozi son o aperti perché la domenica, in paese, è un momento di incontro e socializzazione. Ed anche il commercio contribuisce a questo e ne trae beneficio.
Avevo 12 anni ed era il 1968 che ho fatto la mia prima piccola scritta su un muro "Vivere per lavorare o lavorare per vivere?"
Non era sicuramente merito mio, era il clima culturale e sociale ad essere fertile
Fosse per me,chiuderei negozi e centri commerciali nei giorni di festa e di notte. Cristina ed io abbiamo sempre fatto "obiezione di coscienza" e ci siamo sempre rifiutati di andare a fare la spesa nei giorni festivi o di notte. Per solidarietà con chi è costretto a lavorarci, ma ancor prima per solidarietà con le nostre vite.
Ma è anche vero che ci sono persone che per orari di lavoro, pendolarismo, ecc. possono avere bisogno di negozi aperti in orari  sciocchi. 
E allora - se c'è bisogno di un servizio - tocca alla politica regolare le aperture in modo da garantire un servizio.
Ma non è certo il liberismo senza freni che "garantisce i servizi". E il liberismo è di destra, non di sinistra.

Che la destra berlusconiana provi a fare pelo e contropelo a Di Maio su questo tema e  nella natura delle cose. 
Berlusconi è da 35 anni il propagandista di un modello di vita individualista, edonista, basato sui consumi. E, se posso, sulla sopraffazione del grande nei confronti del piccolo.

Ma se si vuole criticare Di Maio "da sinistra" bisogna evitare argomenti del tipo "così si perdono posti di lavoro"
Perché il modello tanto caro ai "liberisti de' noantri" favorisce la grande distribuzione, con perdita di posti di lavoro, o perdita di "masse salariali"
Ma è un modello che disgrega le relazioni sociali, che riduce la sicurezza per le strade a causa dell'impoverimento della rete di piccola distribuzione, ....
Di Maio ha proposto una cosa giusta. Peccato che l'abbia fatto strizzando l'occhio alla chiesa.
Io da sinistra voglio la stessa cosa. Ma perché credo fermamente che sia meglio che al centro della vita non ci pongano il consumo di merci, ma lascino che ognuno di noi coltivi la qualità della vita con relazioni, hobbies, cultura...
Carlo  




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