Campagna vaccinale antiCovid ed effetti avversi del vaccino di AstraZeneca

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Come mai gli effetti avversi gravi di AstraZeneca possono migliorare l’efficacia della campagna vaccinale.
Il 30 marzo 2021 diversi Lander tedeschi hanno sospeso l’uso del vaccino di AstraZeneca per le  donne e per gli uomini di età inferiore ai 60 anni; la limitazione è stata poi estesa a tutta la Germania.
Il 2 aprile è stata comunicata la decisione di STIKO (Comitato permanete per le vaccinazioni) di non praticare la seconda dose di AstraZeneca a chi ha ricevuto la prima dose e che sarà poi somministrato un vaccino a mRNA (Per intendersi BioNTech/Pfizer o Moderna) dopo 12 settimane. Sono previste possibili eccezioni ed anche in  Germania ci sono vivaci polemiche. A settembre ci saranno le elezioni politiche.
In Italia tutti gli “esperti”, direi con una sola eccezione, hanno fatto commenti tra l’irritato ed il sarcastico. E udiamo un coro di rassicurazioni che lascia interdetti:
  • o esistono informazioni differenti da quelle dei comunicati ufficiali; 
  • o gli esperti non si sono documentati; 
  • o mentono, pensando di farlo per un interesse superiore. Se è cosi, sbagliano grossolanamente.
La campagna vaccinale sarà lunga; coerenza e trasparenza sono indispensabili per la serenità ed il benessere delle persone e per un'alta adesione alla campagna vaccinale.

Per capire, dobbiamo fare un percorso con 3 tappe.

1) Perché in Germania, Francia, Olanda si è deciso di limitare l’uso del vaccino di AstraZeneca?
Il  Paul Ehrlich Institut ha individuato di 31 casi di trombosi della vena cerebrale posteriore; in 19 casi è stata segnalata concomitante trombocitopenia. Tutti questi casi si sono verificati da 4 a 16 giorni dopo la vaccinazione con AstraZeneca. Salvo che in due casi, sono state colpite donne di età compresa tra 20 e 63 anni. I due uomini sono un 36enne e un 57enne
https://www.merkur.de/welt/astrazeneca-corona-impfung-berlin-charite-kliniken-todesfaelle-nrw-hirnvenenthrombosen-nebenwirkung-zr-90273639.html
La stampa tedesca parla di ulteriori casi. Ma rimaniamo ai fatti documentati.

Le vaccinazioni praticate in Germania al 30 marzo (96° giorno della campagna vaccinale) consistono in 13.481.171 dosi di vaccino anticovid, con 4.059.469 persone (4,9% della popolazione) con ciclo vaccinale completo;e con 9.421.702 persone hanno ricevuto almeno la prima dose               (  https://impfdashboard.de/ )

Risulta anche che la Germania abbia fino ad ora ricevuto 15.872.775 dosi di vaccino, di cui: 
10.928.775 dosi del vaccino di  BioNTech / Pfizer,  (68,9% del totale)
  3.832.800 dosi del vaccino di  AstraZeneca   (24,5% del totale) 
  1.111.200 dosi del vaccino  di  Moderna.    (7,0 % del totale)  

Quindi i tedeschi hanno utilizzato circa l' 85% delle dosi arrivate. Non sono stati reperiti i dati relativi ai singoli vaccini, ma non ci sono motivi per ipotizzare significative differenze nella proporzione di utilizzo dei singoli vaccini. Pertanto si può ragionevolmente estrapolare che in Germania le persone vaccinate con AstraZeneca siano 3,2  -  3,3 milioni. 
Non ho reperito la distribuzione per età dei vaccinati, ma circa il 70% dei cicli vaccinali completi è stato effettuato sulla base dell’età, degenza in casa di riposo o per indicazioni sanitarie; per la prima dose la percentuale scende a circa il  60%. 
Si può quindi ritenere che quasi tutti i vaccini AstraZeneca siano stati utilizzati in popolazione di età inferiore ai 70 anni

Mentre tra gli anziani prevale il numero di donne vaccinate (per la composizione della popolazione) nella popolazione di età inferiore ai 70 anni si può credibilmente ipotizzare che il numero di vaccinati per genere sia sostanzialmente simile, per cui  possiamo dire che le donne vaccinate con AstraZeneca siano circa la metà, cioè 1,6 - 1,7 milioni. Verosimilmente non più di  1.500.000 in età inferiore ai 60 anni. 

Su questa base in Germania, tra le donne di età fino a 60 anni, abbiamo poco meno di  1 caso di trombosi della vena cerebrale posteriore / 50.000 donne vaccinate. Più cautelativamente possiamo dire da 1/50.000 a 1/60.000. Intendiamoci, i casi non sono tutti mortali; ma oltre al 25% di casi mortali dobbiamo calcolare una importante percentuale di casi con esiti molto rilevanti. 
Si stima che la malattia, quantomeno in Europa, abbia una frequenza di 3-4 casi / 1.000.000 / anno. Nel nostro caso il periodo è di  poco più di un mese e il fenomeno – sulla base dei dati ufficiali - si riscontra solo in una parte della popolazione e solo con il vaccino di AstraZeneca

In Francia al 16 marzo, erano stati registrati 25 casi con 9 decessi. In tutti i casi le persone avevano meno di 55 anni e nella maggioranza dei casi i casi hanno riguardato donne. La Francia ha prima limitato l’uso del vaccino AstraZeneca alle persone sopra i 50 anni e poi alle persone con più di 55 anni.
L’Olanda ha sospeso il vaccino per tutti dopo avere registrati 5 casi di trombosi del seno cavernoso; molti meno ma i vaccinati sono meno di 2,4 milioni

Adesso, oltre a notizie relative ad altri Paesi, iniziano ad essere segnalati casi in Gran Bretagna …  Ora, non ci dovrebbe stupire che uno dei migliori servizi sanitari dopo essere stato vandalizzato dalla signora Thatcher e dagli ultraliberisti, oggi non sia più in grado di garantire la farmaco vigilanza oltre che garantire a tutti un tempestivo accesso alle cure.

Ma i “tranquillizzatori” italiani si limitano ad irritarsi o fare del sarcasmo.

2) In Italia quale è il rischio da Covid19 in relazione all’età?
Il report dell’Istituto Superiore di Sanità del 26 marzo 2021 (dati aggiornati al 24 marzo) fornisce i dati relativi ai casi ed ai decessi per Covid19 per classe di età e genere. 


Aggregando i dati risulta che l’ 1,1% dei decessi ha riguardato persone di età da 20 a 50 anni (1,3% tra i maschi e 0,8% tra le donne). In realtà l’1,1% riguarda tutta la popolazione sotto i 50 anni, perché sono 24 i decessi in età inferiore a 20 anni.
Ma l’epidemia non è finita; diverse fonti stimano in poco meno del 20% la quota di italiani che ha avuto contatto con il SARS-Cov-2. E autorevoli virologi sostengono che un’epidemia di questo tipo alla fine coinvolge circa ¾ della popolazione. Per cui si può immaginare di moltiplicare il dato per 4; o per 5 se preferite.

3) Quindi come si risolve questa situazione con benefici su tutti i fronti?
  • Come prima cosa dobbiamo smettere di usare il rapporto rischi / benefici come una pietra tombale per sopprimere ogni dibattito,  dubbio o preoccupazione. Restiamo alla scienza.
Il rapporto rischi benefici è complessivamente (per tutta la popolazione) molto vantaggioso. Enormemente vantaggioso da una certa età in su.
Ma sotto i 60 anni - probabilmente solo per le donne - un vaccino, quello di AstraZeneca, è correlato ad effetti collaterali gravissimi o mortali.
Ma c’è un rapporto rischio / benefici favorevole anche per loro? Si, ma i dati che emergono sembrano renderlo così risicato che occorre cambiare rotta.

Ricordiamoci poi che la scelta non è tra vaccinare e non vaccinare, perché disponiamo di vaccini alternativi (quantomeno i vaccini a mRNA). E non tiriamo in ballo i costi. Anche perché in una campagna vaccinale il costo non è dato solo dal vaccino.


Inoltre ….
  • Da una decina di giorni si sta diffondendo la coscienza che la priorità sono le persone anziane e gli over55 (abbiamo appena visto che solo l’1,1% dei decessi riguarda persone sotto i 50 anni). Ma stiamo ancora disperdendo vaccini e risorse nel vaccinare persone di età inferiore ai 50 anni.
  • Dobbiamo quindi sospendere le vaccinazioni sotto i 50 anni (salvo che per persone con  “fragilità”) e fino a quando la situazione non sia stata definita meglio, sospendere anche l’uso di AstraZeneca dai 50 ai 60 anni. 
  • Salvo ovviamente che per il personale sanitario non ancora vaccinato; ma in questo caso occorre utilizzare un vaccino a mRNA, se vogliamo prevenire il contagio.
Ma questa scelta – penserà qualcuno - comporta un danno per la campagna vaccinale? 
No, al contrario ci consente di migliorare l’efficacia della campagna vaccinale.

Vediamo quale è la situazione.
In Italia la popolazione di età > a 50 anni è di circa 27.000.000 di persone (ISTAT 2019). 
Al 1 aprile (sito de Il Sole 24 Ore) abbiamo vaccinato 2.298.325 persone e 5.126.986 hanno ricevuto la prima dose.  
Con questi dati per vaccinare tutti gli over50 per il 30 giugno - considerata la disponibilità del vaccino monodose Johnson e Johnsons (probabilmente 9 milioni di dosi) possiamo vaccinare gli over50  praticando 420.000 somministrazioni / giorno.
Considerati i “numeri” praticabili fino al 20 aprile e sperando in un’efficienza suo campo del 90% questo corrisponde all' obiettivo di 500mila vaccinazioni al giorno dichiarato dal Governo.
Ma per riuscirci, occorre sospendere la vaccinazione delle persone sotto i 50 anni. Scelta che porterà 2 benefici:
  • Ridurre per inizio estate i decessi del 98% – 99% e garantire così anche riaperture definitive.
  • Applicare un ragionevole principio di precauzione per le categorie a rischio da vaccino AstraZeneca.
La campagna di “rassicurazione” in atto non solo è irritante, ma rischia di produrre effetti contrari a quanto al voluto, perché non brilla per trasparenza. E le buone pratiche in materia di comunicazione dei rischi suggeriscono che anche in questo caso occorra guardare a medio e lungo termine; la campagna vaccinale sarà molto lunga.
Un’eventuale emersione di casi analoghi a quelli osservati in Germania e Francia, se non si rettificano le scelte attualmente praticate, potrebbe avere effetti nefasti sulla campagna vaccinale.
Grugliasco 4 aprile 2021
Carlo PROIETTI 

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6 Commenti

  1. bah:
    1) In Italia:65.000 emorragie/ trombosi cerebrali/anno, cioe' 178 al giorno, aumentando (si spera) le vaccinazioni ci saranno sempre più morti dopo il vaccino, ma cosa c'entra?

    2)L' Inghilterra ha fatto da sola, con il SOLO Astrazeneca, fregandosene delle cervellotiche elucubrazioni della UE (pare che la cosa sia piu' seria e che ci sia "solo" una guerra commerciale, da qui le "presunte" trombosi e le ridicole limitazioni under 70, poi 60, poi 25. ecc., Germania e Olanda sono dominio pfizer), risultato : massimo 10 morti/giorno (media 500/giorno in Italia) con unico vincolo di non recarsi nei paesi UE (e ci mancherebbe pure!)

    Si direbbe, "solita" guerra commerciale, solo che, in questo caso, il prezzo non e' economico, ma in termini di vite umane (vedere il differenziale di morti UE rispetto a UK)

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    1. Giovanni Presta, mi scusi, qui parliamo di trombosi della vena cerebrale posteriore. frequenza 3-4/ 1.000.000/ anno. Lei fa confusione. Il post contiene valutazioni e raffronta l'impatto sulla salute dell'epidemia e del vaccino di AstraZeneca. Se i dati tedeschi sono applicabili in Italia. I vantaggio vaccinale, come scritto, è irrisorio; e non rientra negli standard utilizzati. e soprattutto abbiamo alternative.
      L'Inghilterra non so, credevo avesse fatto come tutta la Gran Bretagna. Perché in Gran Bretagna è stato fatto un grosso studio di raffronto tra Vaccino Pfizer e vaccino AstraZeneca rispetto al rischio di ospedalizzazione da Covid.
      In realtà le limitazioni di AstraZeneca sono state differenti. I trial clinici sono stati condotti male e su pochissimi over 65. E sopra i 55 anni, ahimé, non documentavano efficacia. Concordo che le limitazioni sian o incasinate. E effettivamente per tutti paiono migliori i vaccini a mRNA. Almeno sulla base delle informazioni scientifiche attuali.Ma al momento mancano i vaccini ed occorre trovare modo di usare anche AstraZeneca.
      La proporzione con cui sono stati utilizzati i 3 vaccini è molto simile in Italia e Germania (per inciso, il tasso di vaccinazione è ancora un poco superiore in Italia). E' proprio per ottenere risultati importanti, che occorre seguire la strategia descritta nel post, dove si fa notare .che tale strategia da vantaggi ance limitando gli effetti avversi.
      Effettivamente però, c'è una guerra commerciale. Ed i dati mostrano che non è contro AstraZeneca, ma per AstraZeneca.
      Veda lei. io più che citare le fonti e mettere i link per le fonti più difficili da reperire, non posso fare.

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  2. Può essere che in UK incomincino solo ora a emergere certi effetti collaterali perché arrivano adesso o comunque da poco a vaccinare una certa fascia di età? Se non ho capito male in UK hanno deciso da vaccinare dai più anziani a scendere senza fare preferenze di professione (eccetto che per i sanitari).

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    1. Può essere. Temo invece che i sistemi di sorveglianza in Gran Bretagna siano diventati carenti. Per quanto so, sono sopravvissuti per un po' alla Thatcher. Ma il sistema sanitario britannico è in grave sofferenza (anche se alcune cose per la medicina di territori potremmo impararle, o quantomeno considerarle ....) Non è così scontato intercettare tutti i casi di una specifica patologia vascolare cerebrale. Sono una parte di un fenomeno molto più ampio. E i pazienti che non sono arrivati in ospedale, possono non essere considerati. Comunque adesso in Italia abbiamo fatto un passo avanti, Anzi due. Si tende a non usare AZ sotto i 60 e si da priorità alla vaccinazione degli over 60

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  3. io ho questo, forse è già stato pubblicato, comunque cose (ampiamente) risapute, manca costantemente la presenza del "nesso":

    https://www.bbc.com/news/health-56620646

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    1. In realtà, ci sono parecchie altre fonti. Io nel post ho messo i link con le fonti istituzionali tedesche. Ma le osservazioni arrivano da parecchi Paesi. Due giorni fa, pare, la GB è salita a 30. Ma la questione va inquadrata in altro modo.
      L'aumento di frequenza (in questo caso della trombosi venosa cerebrale posteriore) rispetto alla popolazione generale (di pari età e genere) costituisce il Rischio Relativo (RR) . In questo caso potremmo essere sul 40, forse 50. Tenga conto che da anni i rischi relativi che in incontriamo sono di 2, 3, 1,5. Considerata l'ampiezza dei campioni non c'è spazio per la casualità.
      Lei dice non conosciamo il meccanismo patogenetico. E' vero, ad oggi ci sono solo delle ipotesi (paiono esclusi, ma non ho i dati) rapporti con specifici gruppi etnici o condizioni cliniche). Ma se ragionassimo in questi termini useremmo tranquillamente anche l'amianto perché ci sfuggono i meccanismi patogenetici dell'amianto per il mesotelioma.
      Altre questione è quanto pesa questo rischio sulla popolazione. SI chiama Rischio Attribuibile; per quanto possa essere alto il RR di una patologia, il rischio attribuibile nella popolazione è basso.
      Tutto beme?
      Dipende.
      In questo caso per le donne possiamo attendere 19 (ottimisticamente 17) casi per milione. Dimentichiamo che in Germania domenica non ritenevano di avere identificato tutti i casi...
      Ad oggi tra le donne sotto i 50 anni la mortalità da Covid19 è di 32,6 / 1.000.000.
      "Solo" il 25% delle trombosi dei seni cerebrali ha portato a morte, ma molte altre persone avranno esiti gravissimi.
      Inoltre la mortalità, se non fermiamo l'epidemia crescerà ancora. Forse di 4 volte. Siamo cautelativi, 5.
      Ponderando l'ordine dei grandezza del beneficio da vaccino è 10,
      Faccia pure le sue riflessioni, ma la situazione non è accettabile. I margini di sicurezza che si adottano sono di diversi ordini di grandezza.
      Ma soprattutto scio sono dei ma...
      AstraZeneca non è l'unico vaccino disponibile. C'è un obbligo etico di fornire le terapie più sicure.
      Ma, dirà lei, così si fa un danno rallentando la campagna vaccinale.
      Non è vero.
      In questa fase si deve smettere di vaccinare le persone sotto i 50 anni, salvo che in sanità (dove per il rischio di contagiosità non si usa AZ) e salvo persone fragili.
      Facendo così si massimizza l'efficacia della campagna vaccinale; solo il 1,1% dei decessi da Covid è avvenuto in persone sotto i 50 anni.
      E si minimizzano i rischi.
      Ma tutto questo era già scritto nel post.
      Nel mese scorso la dispersione di vaccini in soggetti a rischio basso ha credibilmente causato in italia un migliaio di morti da covid.
      E' tutto semplice, è tutto logico.
      Quella che è in atto, non è una campagna contro AstraZeneca, ma una campagna irragionevole, per AstraZeneca. Rischiamo di pagare tutti un caro prezzo se si manifesta un cluster di eventi avversi che potrebbe bloccare al campagna vaccinale.
      Saluti



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