Figliuolo: vaccini e scarponi di cartone

Alcuni giorni fa avevo postato "Un generale che va in giro con la mimetica è inquietante, perché dimostra di non avere capito a cosa serve la mimetica. E  cosa serve per i vaccini"
Ad oggi il generale Figliuolo - per quanto risulta - ha svolto un'unica significativa azione organizzativa: ha stabilito che il numero medio giornaliero di vaccinazioni da effettuare sarà comunicato alle Regioni con 10 giorni di anticipo.
Speriamo quindi che le Regioni facciano altrettanto con le ASL e le ASL con i Distretti.
Intendiamoci, è un'azione importante, ma ragionevolmente concepibile dalla maggioranza degli specializzandi in Igiene e Medicina Preventiva.

Per il resto sembra abbia preso gusto a girare per l'Italia per inaugurare nuovi Centri Vaccinali. Ma, giacché le Regioni stanno aprendo moltissimi centri vaccinali, corriamo il rischio che questi restino chiusi per permettere al Figliuolo di inaugurarli.

Oggi - in realtà c'era già qualche avvisaglia - abbiamo avuto conferma che il Generale  Figliuolo non ha ben capito quale sia il suo ruolo.

Queste le sue dichiarazioni:
"Si sta valutando di estendere Astrazeneca alla classe di età inferiore ai 60, questo sulla base degli studi. Ne sto parlando con Iss e con il Cts dell'Aifa".
“I vaccini vanno impiegati tutti; Astrazeneca è consigliato a determinate classi, ma l'EMA dice che va bene per tutti. In Gran Bretagna lo hanno fatto in 21 milioni di persone, ci sono effetti collaterali infinitesimali. Dobbiamo impiegare tutto ciò che abbiamo altrimenti il ritmo della campagna vaccinale non raggiungerà gli obiettivi previsti". 
"è probabile che nell'arco della rolling review si possa valutare l'estensione anche agli under 60. Ne stiamo parlando con iol Cts, l'Iss e l'Aifa in base a studi fatti in Gran Bretagna."

Come ricordate L'EMA e L'AIFA hanno indicato l'uso del vaccino di AstraZeneca per gli over 60 dopo, lasciando la possibilità di somministrarlo a chi comunque lo volesse. Questo dopo l'evidenza di un forte aumento di alcune gravi patologie rare. 
La valutazione, come abbiamo suggerito anche da questi Blog, non è stata genericamente di "rischio beneficio" ma ha considerato le esigenze della campagna vaccinale oltre che il principio di somministrare a ciascuno il medicinale più idoneo. 
E il Generale continua:
"E' un discorso che la scienza sta vedendo, sulla base di studi avanzati. Dobbiamo credere nella scienza, è l'unico modo per uscire dalla pandemia. Progredendo nella campagna vaccinale abbiamo risultati, un calo dei contagi e una diminuzione delle vittime". 

Ora, sarebbe opportuno che un generale si occupi di cose che conosce. Se è stato chiamato in quanto esperto di logistica, si occupi di logistica.
Non si tratta di "credere nella scienza". La scienza non è una fede. La scienza produce conoscenze, che vanno studiate, verificate e comprese.
I termini stessi con cui ha parlato degli esiti della sorveglianza "effetti collaterali infinitesimali"  dimostra o che non ha letto i rapporti o che non ha strumenti per capirli.

Se mancano i vaccini, chi si occupa di logistica deve fare in modo che i vaccini vengano distribuiti nel migliore dei modi secondo le priorità sanitarie.
Le spinte indebite e poco ragionate per fare usare i vaccini  in modo non ottimale non fanno bene alla salute degli italiani e soprattutto, non fanno bene alla campagna vaccinale.

Oggi, non mancavano i vaccini, ma i vaccinandi. Sicuramente le cause sono molteplici  e molti lavorano per superare questa impasse. 
Non è questione di fare populismo da 4 soldi, ma occorre considerare che la prima domanda che fa la maggior parte delle persone che vengono a vaccinarsi è "Scusi dottore, mi può dire quale vaccino utilizzate?"

Le persone non sono spaventate. La paura si supera. Le persone non si fidano. E direi che non hanno torto, visto che c'è chi opera alacremente per ingenerare sfiducia. 
Sul campo c'è chi lavora per riconquistare la fiducia delle persone, con impegno, con coerenza - e mettendoci la faccia. Ma il lavoro di un mese di 10mila medici può essere vanificato da un intervista di 3 minuti.
E quindi il Generale dovrebbe pensare gli Alpini sono stati sciaguratamente mandati in Russia. Ma poi la logistica forniva scarponi di cartone. Ed è finita come tutti sappiamo. 
Carlo

Posta un commento

0 Commenti