Sembrava che "obbligare" fosse il solo modo per gestire l'epidemia.
Oggi il tema si è sgretolato. Solo La Repubblica prova a tenerlo acceso, forse perché oltre a non comprendere la realtà, non hanno letto le direttive ricevute. L'ultimo titolo sui "mille camici bianchi" che manifestano contro l'obbligo vaccinale, provava a gonfiare una presenza in Piazza Castello di meno di cento operatori sanitari di tutto il Piemonte. E se si leggono le dichiarazioni la vicenda si sgonfia ancora di più.
Perfino la Stampa è più moderata e leggendo "La Bugiarda" si scopre che in piazza ci sono stati pochi infermieri e tanti OSS.
Lo dico con tanto rispetto per la categoria, ma questo evidenzia come il combinato dispoto di una gestione del personale inadeguata (che avviene in alcuni posti, non in tutti) con limiti formativi di parte del personale che ha ripiegato su questo lavoro, possono causare gravi problemi.
Ma questo non viene colto da chi prova ossessivamente di mettere all'indice i "No Vax" dimostrando di non avere alcuna percezione di cosa succede nella società, fuori dai Palazzi della Politica. E c'è da chiedersi perché si ostinano a fare piaceri ad un fenomeno che condannano a parole.
In realtà, lo scorso autunno non era necessario essere profeti per sapere che il problema in Italia sarebbero state le folle in cerca di una raccomandazione per farsi vaccinare prima.
E le grida di chi "io rischio la vita tutti i giorni per fare il mio lavoro" ci hanno assordato per un paio di mesi.
E così sono state aperte le porte alla vaccinazione del personale scolastico (ma la scuola non era il posto più sicuro del mondo?), delle forze di polizia e di qualsiasi cosa che assomigli ad un pronto intervento.
Poi hanno deciso di vaccinare i volontari della protezione civile, così hanno creato assembramenti di persone che volevano iscriversi come volontari. E poi avvocati, notai, magistrati, commercialisti e chi più ne ha, più ne metta.
Ed ovviamente il personale sanitario, unica categoria in cui la scienza ci spiega che la vaccinazione è veramente importante, sia per il rischio dei singoli, che almeno in alcune attività rischiano "dosi" di virus ripetute e rilevanti. Ma anche perché l'operatore sanitario se non vaccinato (con i vaccini giusti) è veicolo di diffusione del contagio tra persone "fragili".
Ma una volta che si sono aperte le porte è difficile rimettere le cose a posto. E così, visto che le vaccinazioni clientelari (per norma, ma sempre clientelari sono) ci sono costate più di mille morti al mese, il governo ha invertito radicalmente la rotta.
E così si vaccina in base all'età, quando forse sarebbe stato meglio mantenere alcune piccole eccezioni.
L'unica eccezione sono i soggetti fragili. E qui, invece, magari ci vorrebbe un po' di elasticità, ...
Ma se su questo aspetto probabilmente è difficile cambiare le cose, due riflessioni sulla confusione informativa sui vaccini dobbiamo farle.
I cosiddetti "No Vax" sono una sparuta minoranza. Alcune migliaia di di persone in Italia. Non sono persone che non vogliono vaccinarsi. Loro non vogliono che si vaccinino (anche) gli altri. Ma di questi parliamo un'altra volta...
Ma non tutti quelli che non vogliono vaccinarsi o hanno dei dubbi sono dei "no vax".
Chi è interessato alla rissa "politica" ha tutto l'interesse a fare ammucchiate, a mettere insieme cose differenti. Che sia un "Pro-Vax" o che sia un "No-Vax"
Quando invece si vuole risolvere un problema, si devono usare i termini giusti.
Ci sono persone che non vogliono vaccinarsi perché hanno paura. O per "filosofia" di vita.
Altre hanno forti dubbi, non sono contrarie, ma non riescono a capire. Ed allora, nel dubbio, attendono.
La colpa non è di fantomatici "No-Vax", la causa sta nei Media. Che cercano ossessivamente gli scoop, dimenticando che l'informazione utile si sforza a far capire le cose normali.
Invece tutti abbiamo bisogno di capire bene la normalità:
- Quanto proteggono i vaccini e quali siano le differenze tra i singoli vaccini
- Da cosa si è protetti
- Perché individualmente conviene molto vaccinarsi
- Dopo quanto tempo si è protetti
- Quali siano gli effetti collaterali comuni e quelli un po' più rari.
- Cosa sia questa "storia delle trombosi di AstraZeneca"
- Come è successo che "AstraZeneca prima fosse indicato per i giovani e dopo per i vecchi"
- Perché se i vaccini funzionano "continuano a dire che bisogna lo stesso seguire delle cautele"
e via dicendo.
Non dovrebbe essere difficile spiegare che un anno fa nessuno avrebbe sperato di avere a disposizione strumenti cosi efficaci.
Efficaci, ma non miracolosi.
Un'informazione razionale, semplice, veritiera, che non sminuisca i limiti che comunque hanno i vaccini potrebbe aiutare molto.
Ma servirebbe un'informazione un più concreta, più orientata sui fatti, un'informazione che non pensi di separare il Bene dal Male. Un informazione che si basi sulle conoscenze scientifiche.
Un'informazione che non sia ossessivamente finalizzata a convincere, ma che voglia aiutare le persone a farsi una propria opinione.
Sarà la realtà a convincere le persone. Non gli slogan
Carlo
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