Perché non sono convinto dalla politica europea sulle auto elettriche.
consumi attuali.
Il nostro 40% è costituito da un 8-10% di idroelettrico (20-25% del totale del rinnovabile) e l’idroelettrico per un verso ha vantaggi rispetto al solare ed all’eolico, ma i mutamenti climatici possono giocare brutti scherzi.
Quando si cercano dati sulle previsioni di crescita delle fonti rinnovabili i dati ovviamente sono piuttosto variabili; ci sono previsioni di un obiettivo del 50% da fonti rinnovabili al 2030 e per il 2050 le “previsioni” variano da un 2/3 di rinnovabile a un 90% di rinnovabile (con il resto da fonte nucleare).
Cercando sul web è più facile trovare informazioni propagandistiche che taroccano i numeri che non informazioni simili a quelle che trovavamo sui libri di scuola.
Per contrastare le obiezioni sull’insufficiente produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile , chi si limita a fare il tifoso obietta che l’auto elettrica è molto più efficiente.
Per una centrale termoelettrica tradizionale, il rendimento è intorno al 40% mentre in una centrale a ciclo combinato il rendimento tocca punte del 60%.
Oggi, mediamente, un motore a combustione interna ha un rendimento termico del 40%; in altri termini solo il 40% dell’energia è convertita in movimento. Badate bene, trovate anche fonti che parlano di un’efficienza del 20% ma sono fonti propagandistiche che non chiariscono le basi scientifiche dell’affermazione…
I dati sull’efficienza delle auto elettriche variano dal 80% al 90%.
Ora, sono stati fatti passare invano poco meno di 60 anni (1965) dai primi allarmi per gli effetti della CO2 sul clima del pianeta, non perché l’umanità è stupida, ma per tutelare interessi economici ed il “modello di sviluppo”.
Perciò oggi siamo costretti ad esser rigorosi e non aggiustarci i dati.
Fino a che non avremo raggiunto una produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 100% dei consumi attuali, dobbiamo considerare i consumi delle auto elettriche come basati totalmente su energia di origine fossile. (in altri termini l’auto elettrica in questo contesto sottrae energia rinnovabile ai frullini, che ritornano ad essere alimentati con fossile)
Il rendimento indica quanta energia viene effettivamente trasformata in movimento. L'auto a benzina raggiunge un valore del 20%. L'auto elettrica risulta in confronto nettamente migliore ottenendo persino l'80%
Se consideriamo i range di efficienza della produzione elettrica e di efficienza delle auto elettriche stiamo tra:
80% di efficienza auto elettrica per 40% di efficienza della produzione termoelettrica con un’efficienza complessiva del 32%
90% di efficienza auto elettrica per 60% di efficienza della produzione termoelettrica con un’efficienza complessiva del 54%
Proviamo ad immaginare lo scenario più favorevole. Dobbiamo comunque aggiungere i consumi energetici per la produzione delle auto elettriche ed i consumi per il miglioramento / realizzazione delle linee di distribuzione.
Insomma, se il passaggio totale all’auto elettrica abbia un bilancio positivo per il clima è quantomeno dubbio.
Come sempre, quando ci occupiamo di ambiente, non si deve discutere se una soluzione sia buona, ma occorre capire dove e quando una determinata soluzione vada applicata. Insomma le soluzioni funzionano se sono applicate nel posto giusto e nel momento giusto.
L’ UE – lo dico con rammarico e realismo – più che cercare soluzioni ai problemi climatici, sembra usare i problemi climatici come pretesto per “fare PIL”. Un po’ come impone il tappo che non si stacca invece che vietare/limitare le bottiglie in plastica.
Se la politica è debole e si limita a demandare la realizzazione degli obiettivi al "libero mercato", il libero mercato che ha determinato la crisi ambientale, continuerà ad operare con i medesimi criteri continuando a mandarci a fondo.
Così, a destra, dove l'unica esigenza è galleggiare, possono limitarsi a tifare , come ci ha addestrato Berlusconi. In questo contesto, a sinistra e nel mondo ecologista, se ci si comporta come tifosi, si porta acqua alla cultura ed al potere della destra.
Badate bene. Non serve una repubblica socialista. Basterebbe una socialdemocrazia. O anche solo uno Stato che fissa le regole non nell'interesse di pochi, ma per l'interesse collettivo.
Carlo
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