Pare proprio che Lo Russo, sindaco di Torino, durante il consiglio comunale, abbia dispensato una serie di "perle di saggezza" in merito all'incidente al Salone dell'auto, in piazza San Carlo
Lo Russo: "Non è che smettiamo di avere le bici che girano perché le macchine investono le bici".
Quindi: Lo Russo "E se cade un ciclista a 90 all'ora e si fa male cosa facciamo, non facciamo più il Tour de France?"
Poi, Lo Russo: "Anche durante una maratona un auto che non rispetta un blocco stradale può fare male a qualcuno"
Ancora: Lo Russo "E se deraglia un tram? cosa facciamo non facciamo girare più i tram?"
Infine, Lo Russo: "Il rischio zero non esiste"
È già grave che un Sindaco di Torino non sappia cosa sia (stato) il "Rischio zero" dimostrando di ignorare la storia sociale di Torino.
Il "Rischio zero" era uno slogan (un obiettivo) delle lotte operaie del 1969 e dopo. Si contrapponeva alla "monetizzazione del rischio" che voleva convincere gli operai a lavorare in condizioni di rischio in cambio di quattro soldi in più in busta paga.
Il tempo passa e oggi abbiamo sindaco di Torino che si sciacqua la bocca con il più becero dei contro-slogan "Il rischio zero non esiste!" tuona questo signore arrivato a fare il sindaco fotografando ciuffi d'erba in piazza San Carlo, per sfrattare l' "abusiva" Appendino.
Ora - direte voi - non possiamo mica sapere tutto!
Giusto, anche se un sindaco dovrebbe circondarsi di collaboratori che lo aiutino.
Ma quando si è ignoranti, succede che nella foga si dimostra tutta la propria ignoranza!
Così il buon Lo Russo si è lanciato in una serie di similitudini non pertinenti.
Dimostrando di non comprendere cosa significhi fare delle scelte, valutarne i pro ed i contro, valutarne i rischi. Ed assumersi conseguentemente le proprie responsabilità.
Perché Lo Russo - da sindaco - se cita i ciclisti investiti dalle automobili, lo fa per dire "Non è che smettiamo di andare in bici!". Non gli viene in mente che - sempre da sindaco - il suo ruolo gli dovrebbe imporre di realizzare percorsi ciclabili sicuri.
E non riesce a cogliere la differenza tra Piazza San Carlo e "un blocco" forzato da un auto durante una maratona. Non riesce a fare una comparazione tra i rischi (se non lo sa, chieda...). E poi, anche in questo caso, la domanda dovrebbe essere "Quali sono le migliori misure per garantire la sicurezza durante una maratona?"
Possiamo tralasciare il Tour de France, anche se i morti ci sono starti e il Tour è andato avanti. Giusto ? Sbagliato? Si possono avere idee differenti. Ma qui sono ciclisti professionisti, che rischiano in prima persona. Non soggetti pericolosi per gli altri.
Ma, caro Lo Russo, almeno i tram! Quelli li fai circolare tu! (anche se magari qualcuno proverà a spiegare che non è così!). I tram servono. Sono necessari. E se fai una valutazione dei rischi, scoprirai che i tram riducono gli incidenti, riducono le emissioni veicolari. Quindi fanno morire meno. Ed anche se non ho una formale valutazione dei rischi in mano, mi sento di scommettere che il bilancio sia positivo.
Insomma Torino ha un Sindaco che è arrivato lì per caso. Un po' come Renzi. Il suo partito non sembra in grado di opporsi a chi prende un'iniziativa e va avanti muovendo reti amicali.
E così abbiamo un sindaco che non solo fa scelte discutibili (questo è normale) ma non è capace di assumersi le proprie responsabilità.
E chi nega le proprie responsabilità è inadeguato. Non per un fattore etico. Ma perché non è capace di crescere e quindi continuerà a sbagliare.
In passato, quando c'erano i partiti, un Lo Russo avrebbe dovuto dimettersi, non per richiesta delle opposizioni, ma per richiesta del suo partito.
ne avrebbero chiesto le dimissioni non per le scelte sbagliate o inadeguate. Ma per la sua incapacità di confrontarsi con una città e non solo con le lobbies.
Ma, per quanto strano, ho un filo di ottimismo. Pubblicamente stanno ancora tutti zitti. Ma in privato sono molti che non ne possono più. E vorrebbero qualcosa che assomigli ad un partito .....
Vedremo
Carlo
0 Commenti