Cosa possiamo fare per il mutamento climatico: tutto si riduce a "l bagno è di destra la doccia è di sinistra"?

Siamo bersagliati da eventi naturali con effetti catastrofici su parti piccole e grandi della nostra
organizzazione sociale.
E' il mutamento climatico. 
Che come tutte le questioni critiche porta con sé i negazionisti.
Ci sono:
  • quelli contrariati dalle soluzioni e che "conseguentemente" negano il mutamento climatico. E questi vanno considerati. perché le soluzioni sovente devono lasciare perplessi (ma questo è un altro post)  
  • Quelli che negano l'origine antropogenica del  mutamento climatico.
  • Quelli che negano il cambiamento climatico: "d'estate ha sempre fatto caldo!"
In comune hanno il panico da cambiamento climatico. E il panico, contrariamente alla paura, paralizza. Una delle soluzioni è negare tutto (manco fossero stati beccati dal coniuge con l'amante!)
Così - ci piaccia o no - dobbiamo farci carico anche di questo effetto del mutamento climatico: quelli che in preda al panico negano l'evidenza.
Anche perché ci sono i professionisti che aizzano i negazionisti per interessi economici e politici.

Tutto questo mentre nel volgere di 2 anni la natura ci ha portato ad abbandonare la discussione tra  fautori  degli interventi di prevenzione e fautori degli interventi di mitigazione ("protezione")

La discussione a cui assistiamo - vista l'entrata in campo della destra, negazionista per sua natura e per necessità, Si polarizza su cause e responsabilità.
E le responsabilità, che sono importanti, possono però servire a nascondere i fenomeni e le loro cause.

Considerato che non limitiamo ad assistere alla discussione, ma vi partecipiamo, occorre dotarsi di qualche strumento generale. 
Perché se la destra vive su emozioni e basta lanciare slogan che parlano alla pancia per avere seguito e per produrre danni, la cultura e la politica di sinistra ed ecologista richiede impegno, studio, confronto, riflessione. Richiede testa. Può non piacervi, ma è così. L'alternativa è seguire gli insegnamenti berlusconiani e accettare di fare i tifosi anziché esser protagonisti.

Se si vuole vincere culturalmente (e poi politicamente) non si può cadere nel dualismo "il bagno è di destra e la doccia è di sinistra" 
In altre parole, non si può diventare tifosi dell'auto elettrica se si è ecologisti e di sinistra e tifosi dell'auto a idrogeno se si è di destra! 
Non si può,  se si è ecologisti e di sinistra, essere tifosi dei pannelli solari o delle pale eoliche - sempre e dovunque - e trovarsi a sbraitare contro una destra che urla dicendo di essere per la difesa del paesaggio.

Il primo nodo dovrebbe essere quello di non innamorarsi di una qualche causa del mutamento climatico; traffico automobilistico, voli aerei, uso di fertilizzanti chimici, allevamenti ecc. O sul fronte della mitigazione non innamorarsi di una cosa sola: cementificazione, disboscamento, strade bianche, verde in città, ecc.
Tutte cose vere. Ma...
I fenomeni complessi hanno sempre molte cause. Non le conosciamo tutte e la conoscenza cresce velocemente .
Quello che interessa è il peso delle singole cause, il rapporto tra le cause. E ci sono cause vicine e cause remote. E certe cause, in realtà sono "cause di cause"; sono dei "determinanti".

Chi propaganda slogan beceri, sovente alla radice ha qualche ragione. Non dobbiamo negare tutto, comprese le possibili/ probabili ragioni di base. Dobbiamo riflettere e trovare dove e come la realtà viene distorta.  
Qualcuno dirà: "Così non funziona. Oggi la comunicazione va per slogan semplici". In parte è vero; infatti la comunicazione produce cultura di destra. In realtà si possono portare avanti riflessioni, che comunque ambiano il mondo. Per cambiare l'Italia non serve che 60 milioni di italiani abbiano la vostra idea.  Ne basta un milione. Gli altri seguiranno...

Poi dovremmo riflettere sulle soluzioni. Ma è più complesso ...
Quindi per oggi basta così.
Un saluto
Carlo


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