Dittatura democratica e ciclopiste, senza bretelle.
Diciamocelo! Certe Commissioni consiliari a Grugliasco, aprono squarci su una realtà che voi umani non potete neppure immaginare!
Ieri riunione su "Progetti ciclovie universitarie e progetto Lines". WOW!
Viene spiegato che ci sono 4.113.829,00 euro del PNRR della città di Torino destinati a realizzare 15 Km di ciclopiste per i poli universitari e che con questi soldi si faranno anche le ciclopiste di Grugliasco per Agraria, Veterinaria e Polo scientifico.
Insomma, 275mila euro / chilometro per ciclopiste da terminare inderogabilmente entro il 31 dicembre 2026.
Per Grugliasco si intende realizzare il collegamento dalla fermata ferroviaria "San Paolo" (corso Siracusa angolo via Tirreno) al Polo universitario. Ci sono 2 alternative:
- una da corso Brunelleschi via Monginevro, strada della Pronda, cavalcavia di corso Torino;
- un'altra per via Tirreno e Borgata Quaglia.
Ci spiegano che si è scelto il percorso di via Tirreno, come avrebbe fatto qualsiasi ciclista. Lo dico senza polemica; il tecnico ha illustrato una serie di criteri tecnici utili per la comprensione di tutti. Perché tutti devono (dovrebbero) capire. Ottimo così, quindi.
Inoltre si intuisce che le ciclopiste che saranno costruite "a scorporo" per gli interventi de Le Gru e per la multisala cinematografica della cascina Armano sono in realtà l'adeguamento dei tracciati attuali fino a Borgata Quaglia.
Insomma, le ciclopiste di Grugliasco sono un po' come i carri armati di Mussolini: passano e ripassano in Consiglio comunale, ma sono sempre le stesse! Un po' sono quelle di Torino, un po' sono interventi di adeguamento fatti da privati, un po' sono fatte con soldi Torino.
E, a guardare bene, i mal pensanti direbbero che la scelta del percorso dipende dal fatto che un bel pezzo è realizzato da altri. Così ci fanno bella figura sia Grugliasco, sia Torino. A noi comunque va di culo, perché per una volta, i giochetti - per circostanze fortunate - fanno fare la cosa migliore.
Poi si passa per Borgata Quaglia dove ci sono 3 alternative. E qui cominciamo a divertirci sul serio.
> ciclopista lungo la nuova bretella (quella di cui si parla da 7 anni);
> via Quarto dei Mille
> strada dell'Arco (lo sterrato 120 metri prima di via Quarto dei Mille).
Logica vorrebbe che la ciclopista si faccia lungo la bretella.
Ma sembra quasi che alla politica piacerebbe farla passare in via Quarto dei Mille, sotto gli occhi degli elettori, per intenderci.
Ma la scelta è caduta su strada dell'Arco.
Perché?
Perché non è certo che la bretella più volte deliberata e finanziata (almeno così sembrava...) sia realizzata entro il 31 dicembre 2026. Quindi entro 3 anni, 3 mesi e 10 giorni.
Per chi non conosce il posto, chiarisco che non si tratta della Salerno-Reggio Calabria, come ha detto una collega. Sono circa 400 metri ...
Un progetto di una bretella di 400 metri che passa attraverso 3 campagne elettorali dice molto di un'amministrazione, ma soprattutto è comico!
E poi, udite, udite, la ciclopista su strada dell'Arco potrebbe essere una soluzione transitoria. Potrebbe essere in futuro sede di altre infrastrutture. Tanto ci si andrà a spendere 110mila euro o poco più!
E dato che l'attuale amministrazione ha profondamente interiorizzato gli insegnamenti di M&M, i motivi sono segreti! E dire che non ci vorrebbe molto per essere migliori di M&M !
E così siamo a 2!
Vi risparmio le analisi fatte da altri sulle ciclopiste Grugliaschesi. Anche se in mezzo a molto "ornato" hanno scoperto che ci sono ciclopiste che finiscono nel nulla! Poco più di 10 anni fa Grugliasco Democratica le aveva mappate segnalando questi problemi. Ma a Grugliasco il "caval donato" proprio non lo si considera...
Ma a Grugliasco non ci facciamo mancare nulla!
Un consigliere, con toni da tribuno, ha inveito contro..., le ciclopiste? No. Contro chi vuole le ciclopiste. Contro la dittatura democratica che vuole imporre le ciclopiste
Un simpatico ossimoro?
Io resto nel dubbio tra 2 ipotesi:
> che il consigliere abbia citato la "Dittatura democratica del popolo", concetto introdotto dal compagno Mao Zedong il 30 giugno 1949, in occasione del 28º anniversario della fondazione del Partito Comunista Cinese. Questo smentirebbe Vincenzo Porcelli, che nel lasciare il consiglio comunale di Grugliasco 11 anni fa disse: "Probabilmente sarò l'ultimo comunista di questo consiglio comunale!"
> l'altra alternativa è che al consigliere la democrazia causa un po' di prurito. Ma, guardando il bicchiere mezzo pieno, vediamo che ha interiorizzato che la dittatura è un cosa negativa. E così, voilà, ecco a voi la dittatura democratica.
Il nodo è che "le ciclopiste non devono rubare spazio alle strade dove le automobili devono avere la libertà di circolare".
Mi chiedo, devo veramente spiegare che le piazze, fino ancora agli anni '50, prima di diventare svincoli per il traffico automobilistico erano luoghi di ritrovo e socialità per i nostri genitori ed i nostri nonni?
Insomma, non posso che invitarvi a venire ad assistere alle commissioni consiliari di Grugliasco. Se non altro passerete un pomeriggio in allegria!
Carlo
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