"Ci rubano i morti sul lavoro!". O no?

 Ci sono morti sul lavoro che non fanno notizia.

I media informano sulla sicurezza sul lavoro praticamente solo quando accadono eventi che "fanno sensazione" e quindi "fanno audience"

Intendiamoci, non è colpa dei singoli, anzi qualcuno tenta di inquadrare il fatto con dati per lo più di  di provenienza INAIL: "dall'inizio dell'anno già xxx morti sul lavoro!".
Chi è portato a fare due rapidi conti si chiede "Ma come? la tendenza  ci porta a numeri molto inferiori a quelli degli scorsi anni ...." 

Il guaio è che i dati relativi agli infortuni sul lavoro sono dati difficili, che portano facilmente ad equivoci.
Innanzitutto per dire cose sensate dovremmo esprimerci in termini di "tassi" e non di "numeri", ma per fare questo occorre che l'anno sia terminato da 18-24 mesi. (se qualcuno è interessato, spiego il perché...)
Poi occorre distinguere gli infortuni "denunciati all'INAIL" dagli infortuni "riconosciuti dall'INAIL". Ricordiamoci che l'INAIL  è un'assicurazione.
E se si tratta di eventi gravi e può passare molto tempo prima che gli infortuni siano "riconosciuti" 
E poi, non tutti gli infortuni sono denunciati all'INAIL. 
Tutto questo non aiuta a parlare dei morti sul lavoro in termini sensazionalistici. Salvo sparare sciocchezze.  

Ma la cosa su cui voglio richiamare l'attenzione oggi è che noi pensiamo agli infortuni lavorativi (morti) che avvengono sul luogo di lavoro (in fabbrica, in cantiere, ... ).

Ma una parte rilevante degli infortuni mortali avviene "su strada":
- andando o tornando dal lavoro: sono gli infortuni "in itinere"
- viaggiando per lavoro: è il caso dei trasportatori, di chi raggiunge il cantiere, di chi per lavoro si muove sul territorio... - Sono i cosiddetti "infortuni stradali". Che possono essere identificati in via approssimativa come "infortuni con mezzo di trasporto " (o " a bordo di...")

Provate a leggere e riflettere sulla tabella che segue:



Potete vedere  che gli infortuni lavorativi mortali su strada sono poco meno del 50%  del totale fino al COVID, poi sono scesi a 1/3. Possiamo riflettere sui motivi, ma non è questo il punto.

Chi è sensibile alla sicurezza sul lavoro, la prima volte che si imbatte in  questi dati resta turbato e più o meno pensa: "Ci vogliono sottrarre dei morti sul lavoro!" 
Perché sotto sotto molti si chiedono "I morti da lavoro su strada, sono veri morti sul lavoro?" 
È in fin dei conti, di questi morti, non si può dare colpa ai" Padroni" (o al "Potere") 

Ma è vero? 
Nel decennio 2000 - 2010 c'è stata la campagna europea per la sicurezza stradale che ha dimezzato i morti da incidenti stradali.
Ma se guardiamo i dati dei morti da lavoro su strada, se prendiamo il Piemonte erano 50/anno e sono rimasti 50/anno.
Quindi i morti lavorativi su strada, in  proporzione ai morti da incidente stradale, sono raddoppiati. 

Insomma, i morti da lavoro su strada aumentano.  
Per lavoro si muore sempre più sulle strade non perché ci sono motivi oggettivi, non per fatalità. 
Per lavoro si muore sulle strade a causa dell'ideologia della flessibilità (che vuole che "si sia flessibili", più precisamente che "i lavoratori siano flessibili") 
Perché il pendolarismo deve essere considerato un fatto normale.; perché deve essere normale che le aziende cerchino lavoro sempre più lontano. 

Intendiamoci, in parte questi sono fatti inevitabili. 
Ma sono disfunzioni di cui la politica deve occuparsi. Perché così avremo:
- Meno morti sul lavoro
- Meno spese per le strade
- Meno emissioni di CO2
- Meno spese a carico dei lavoratori
- Più tempo libero
- Più aggregazione e rapporti sociali

Insomma, i morti sul lavoro su strada, sono pienamente morti sul lavoro anche se tendiamo a non considerali. E questo aiuta a non prevenirli.
E i morti sul lavoro su strada sono figli dell'ideologia liberista.
Temo però che partiti e sindacati, continueranno a non capire. O a far finta di non capire
Carlo

P.S.: i morti "sul luogo di lavoro" sono 700-900/anno. sono tanti. Ogni morto è un morto di troppo. Ma non possiamo dimenticare che 60 anni fa, erano 4200 (senza contare l'agricoltura). Era diverso il mondo del lavoro. Si. Ma  ci sono state lotte sindacali, rivendicazioni e tanta attività.
I morti non scendono? Si, ma ricordiamoci che il numero di morti dipende anche dal fatto che esistono attività di prevenzione importanti. Non ci fossero le attuali attività pubbliche, i morti aumenterebbero.
Ma il pressapochismo (o la malafede) sulla sicurezza sul lavoro è così grande che permette a qualcuno, ancora oggi 5 settembre, di scandalizzarsi perché nel vercellese ci sono solo 2 ispettori del lavoro. Veramente devo ricordare che le competenze in materia di sicurezza e salute sul lavoro sono passate al SSN il 30 giugno 1981? 

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