45 anni fa i Cangaceiros


Ieri sera, venerdì 2 settembre, al Parco Rignon abbiamo avuto una serata di fotografie di Claudio Penna sul Circolo Cangaceiros.
Un sacco di persone; molte facce note più o meno note presenti lì o sulle foto.
Chi ha vissuto la storia dei Cangaceiros sa che Claudio non era un fotografo che si è interessato a movimenti giovanili, ma era parte viva del circolo Cangaceiros.

Una bella serata che magari verrà ripetuta. 
Bella non solo perché le foto di Claudio sono sempre delle gran belle foto e non solo solo perché si rivedevano persone e situazioni di 45 anni fa, amici e persone ben note, conoscenze più vaghe, visi dimenticati.
Bella, perché le foto restituiscono quello che è stato il movimento del 1977 e quello che sono stati gli anni seguenti. Restituiscono, perché Claudio era bravo e perché era nel movimento.
Un'esperienza sepolta dalla propaganda con la tombale etichetta di "anni di piombo". 
Le foto restituiscono sorrisi, vitalità, allegria, ironia, sberleffi, gioia di vivere, voglia di cambiare il mondo. Insomma, tutto fuorché una cappa plumbea. E più d'uno ha sicuramente pensato "Evviva, ricordavo bene"
Forse sarebbe anche ora che chi all'epoca sbagliava e si impegnava a mettere fuori campo tutte le voci dissonanti, facesse una seria autocritica pubblica. Ma non preoccupatevi. Non accadrà.
Mancava Steve della Casa che doveva presentare la serata e il presentatore ha "cuccato" Silvano come "giovane dell'epoca che aveva partecipato". 
Silvano si è barcamenato bene, tirando fuori pochi ricordi. E nonostante l'insistenza del presentatore , che aveva saputo che c'erano una trentina di Cangaceiros, nessuno è andato lì a ricordare
Qualcuno ha detto "Sono timidi".
Credo che molti avrebbero avuto molto da raccontare. Ma, magari è difficile crederci oggi, sento che nessuno ha voluto. Perché il circolo Cangaceiros è stata un'esperienza collettiva. E portare solo i propri ricordi individuali, in una situazione dove non c'era spazio per i ricordi di tutti, non ci sarebbe piaciuto allora  e non ci piaceva ieri sera.

Quindi, non tiro fuori qui dei ricordi, ma ricordo , tanto per divertirci un po', 3 episodi più "politici" legati ai Cangaceiros.

Il primo, già ricordato in altre situazioni, è un sabato pomeriggio del febbraio 1977, nei bagni pubblici di via Plana, occupati dal circolo Barabba. (NdR: comunque eravamo molto meglio noi). Più di 3 ore di incontro e vivace discussione tra quattrocento giovani del movimento ed il sindaco Diego Novelli. Con "noi e lui" che ascoltavamo, contestavamo e ribattevamo. Non è un ricordo dolciastro, è un ricordo di un altro mondo. Poi ognuno valuta come vuole ....

Il secondo, un sabato di primavera inoltrata, banchetto di raccolta firme per i referendum radicali in piazza Santa Rita. L'impatto di un branco di giovani e ragazzini e ragazzine fu tale che si raccolsero, se ricordo bene, tra le seicento e le settecento firme. Il risultato? I radicali si rifiutarono di farci fare altri banchetti. "Motivazioni" bofonchiate a mezza bocca.  "inaffidabili, violenti". In realtà, c'era solo invidia pura.

Terzo e ultimo, una serata di maggio davanti ai "Centomila" in corso Orbassano. Dopo un incontro su non so più quale tema, a cui avevano partecipato alcuni assessori, Fiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura della giunta Novelli, rimase a discutere, con me ed un altro allora amico con cui studiavo medicina, fino a dopo le 3 di notte. Su cosa? Sul "rifiuto del lavoro". Non riusciva a capacitarsi; "posso capire altri. Ma voi avete una prospettiva davanti ..." . Insomma, non capiva proprio. (Please: è inutile che commenti chi non sa bene di cosa si stia parlando). Però avevamo assolutamente ragione noi.

Carlo 

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