Rischio/Beneficio: ma quanto sono lontani dalla scienza i pro-vax

"Il tema che il rischio connesso a qualunque vaccino o farmaco o azione che compiamo
quotidianamente non sia mai nullo (iniziamo a dirlo chiaro chiaro) è molto rilevante".
 
Posso non concordare?
Peccato che quando poco meno di 4 anni fa provavo ad esprimere pacatamente questo concetto, chi ora lo dice, mi accusava con veemenza di essere un "No-Vax". 
Chi aveva capito che stava per andare incontro ad una drammatica sconfitta elettorale, provava a recuperare qualche voto con una "battaglia per la scienza". Era una battaglia del "Bene" contro il "Male". E chi provava a introdurre qualche conoscenza scientifica doveva essere spazzato via. Era un nemico ..... Insomma la scienza sembrava starsene in disparte, equidistante dai "No-vax" e dai "Pro-vax".
Quindi adesso dovrei essere contento. In fin  dei conti "stanno andando a Canossa". O no? 

Probabilmente non si è ancora riflettuto abbastanza sui danni prodotti dall'aver buttato in politica la questione delle vaccinazioni. Si è devastata la cultura scientifica e più in generale la cultura. Ma sono stati fatti danni anche alla cultura democratica; a quel rispetto che si dovrebbe avere per il diritto delle persone, di capire e fare scelte informate. Ma si è fatto un danno anche alle attività di prevenzione, attività che sono attività di trasformazione sociale che non possono rinunciare di far riferimento alla scienza.
Ho incontrato persino militanti che si infuriavano quando si ricordava che la poliomielite è stata sconfitta con 2 strumenti: le fogne ed i vaccini.

I vaccini non sono il "bene" e non sono il "male"; sono un insieme di strumenti con cui si possono prevenire le malattie. Ma sono strumenti diversi, ciascuno con requisiti propri e con potenzialità differenti. 
Ma la politica oggi non si interessa alla salute dei cittadini. La "salute" è ridotta ad un pretesto. Ed ogni riflessione non interessa. Le riflessioni sono noiose e rischiano di fare ombra  a capi e capetti.

Ma oggi chi sussiegosamente spiega che "non c'è vaccino, non c'è farmaco, così come non c'è azione umana priva di rischio" non riesce a trattenerei dal saltare sul carro del "Rapporto rischi / benefici".
Il Rapporto rischi / benefici "Suona bene". "Fa scientifico". "Da un tono da persona colta e responsabile"

Il Rapporto rischi / benefici è veramente una cosa importante. Ha basi scientifiche, ha implicazioni etiche; ha ricadute importanti sulla salute della popolazione.
Ma, di nuovo, il rapporto rischi/benefici non è un randello con cui chiudere la discussione. Al limite, è una riflessione con cui aprire la discussione.

Ma pare sia più appassionante discutere tra eletti scandalizzandosi sullo stato in cui è ridotta l'Italia con tutta questa gente non disposta ad assumersi qualche rischio...

In realtà - se abbiamo voglia di comprendere e di far comprendere -  le cose sono piuttosto semplici ...
  • Per prima cosa, quando si vuole calcolare la frequenza (il tasso) di un qualcosa, occorre utilizzare il denominatore corretto.
  • Per esempio, in Germania le trombosi del seno venoso cerebrale erano 29 (di cui il 25% mortali e gran parte degli altri con esiti gravissimi) in donne sotto i 60 anni. E le donne < 60 anni vaccinate con AstraZeneca non erano decine di milioni, bensì 1,5-1,6 milioni.
  • Quindi il rapporto rischi / benefici va considerato per gli specifici sottogruppi della popolazione.
  • Dobbiamo anche considerare che il criterio è abitualmente seguito è quello di adottare la terapia (o il vaccino) che a parità di benefici comporta il minore rischio.
  • In questo caso sappiamo che solo il 1,1% dei decessi riguarda persone sotto i 50 anni. Ogni caso è un dramma, ma occorre fare scelte razionali. 
  • E sappiamo anche che  - ad oggi - i vaccino sono sufficienti a malapena a coprire gli over 50.

Insomma, la questione non è che "il rischio connesso a qualunque vaccino o farmaco o azione che compiamo quotidianamente non sia mai nullo (iniziamo a dirlo chiaro chiaro) è molto rilevante". 
Non scomodiamo paragoni non pertinenti: aspirine, viaggi aerei, ecc.
Abbiamo a disposizione più tipi di vaccino. Si tratta solo di somministrare il vaccino giusto alle persone giuste. E così non solo tuteliamo le fasce di popolazione in cui il rischio da vaccino è significativo, ma aumentiamo anche l'efficacia della campagna vaccinale.
Il Governo lo ha deciso. E l'UE ha deciso che si passerà ai vaccini a mRNA.
Insomma, fermatevi un attimo per decidere se fate riferimento alla scienza sempre o solo quando la scienza dice cose che vi piacciono
E decidete anche se siete sempre ancora convinti che Draghi sia un "drago" o che l'Unione Europea sia un punto di riferimento da seguire sempre.
A me Draghi non piace. E penso che l'UE esprima più gli interessi delle banche che dei popoli europei. 
Ma Draghi e l'UE hanno fatto le scelte giuste.
Carlo

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