Riapertura delle scuole e vaccini. La via rapida è controintuitiva.

1,1%: E' tanto? E' poco? Sono 1.157 drammi. Ma è la percentuale che dovrebbe orientare  la campagna vaccinale e consentire di  riaprire le scuole e tutto il resto.

Alcuni giorni fa, ho spiegato che per riaprire le scuole non si deve vaccinare il personale della scuola, o ancor peggio i bambini ed i ragazzi; si devono invece vaccinare tutti gli anziani e tutti gli over 55.

Apriti cielo! Mi hanno perfino chiesto perché ce l'avessi con gli insegnanti....

Invece che far fare i sit-in  (cosa comunque sempre simpatica) per chiedere la riapertura delle scuole, "perché le scuole sono il luogo più sicuro, perché si seguono tutte le regole"  si doveva chiedere con forza che venisse perseguito l'obiettivo di vaccinare gli anziani. Per poter riaprire le scuole ....
Invece che provare a sbattere in faccia articoli "scientifici" che asseriscono che a scuola non ci si contagia, forse bisognerebbe leggerli. E se ne scoprirebbe l'imbarazzante fragilità.

Allora proviamo a capire perché per riaprire le scuole occorre vaccinare gli over55 e non gli insegnati o, peggio, i ragazzi. 
In questa fase si doveva (e si deve) evitare di vaccinare le persone sotto i 55 anni con 2 sole eccezioni:
  • persone in condizioni di salute tali da porle in condizioni di rischio grave;
  • operatori sanitari, per evitare che diffondano il contagio tra "persone fragili". Questi , ovviamente, devono essere vaccinati con un vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna) se si vuole perseguire l'obiettivo di tutelare i pazienti.
Gli altri sono vaccini sprecati, per il personale scolastico come per le forze di polizia, per la protezione civile, e gruppetti vari come  notai e commercialisti, ecc.. A cui hanno provato ad aggiungersi i Magistrati.
Tutti dovremo essere vaccinati. Anche loro. Ma al momento giusto.
La forza delle singole lobby ancora una volta  trascina tutti a fondo.

Perché?   La tabella riporta i dati dell'Istituto Superiore di Sanità sul numero di casi e sul numero di decessi per Covid19 in Italia per classe di età. Seguono altre 2 tabelle con i dati relativi ai maschi ed alle femmine.
Le tabelle riportano la letalità apparente per ogni classe di età oltre che l'incidenza e la mortalità.
Anche se oggi lo dovrebbero "sapere anche i muri" andare alla fonte e vedere i dati è utile. 
Vediamo che l'incidenza della Covid19 è relativamente omogenea, quello che cambia è la mortalità, a causa della diversa letalità.

Ma andiamo all'ultima colonna, dove è riportata la percentuale cumulativa di decessi. Cioè la percentuale di decessi per quella classe di età sommata a quella delle classi di età inferiori.
Bene. Sotto i 50 anni abbiamo avuto il 1,1% del totale dei decessi.
E se ogni singolo decesso è un dramma, se guardiamo la collettività vediamo la vaccinazione degli over 55 ( o se preferite degli over 50)  è il provvedimento che ci consentirà di riaprire le scuole. E non solo.
I decessi caleranno vertiginosamente, gli ospedali e le terapie intensive si svuoteranno.
Insomma, ancora una volta vediamo come non siamo dei singoli individui, ma siamo persone il cui destino è inevitabilmente legato a quello della  società in cui vive. 
Pensare di risolvere il proprio caso personale, vaccinandosi quando si hanno rischi bassissimi è sciocco. Perché non da dei reali vantaggi e ritarda il momento in cui potrai fruire del ritorno alla normalità della collettività
Carlo

Dal Report ISS del 26 marzo 2021 (dati al 24 marzo 2021)















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