Incendi e inquinamento: 4 considerazioni al volo


A metà ottobre, osservando le condizioni in cui erano ridotti prati, campi e boschi per la siccità, eravamo molto preoccupati per i rischi di incendio.

Una settima fa si sono sviluppati importanti incendi in Val di Susa, sopra Cumiana, in Val Chiusella ed in alcuni altri posti. Mi risultano anche incendi tra la Val Germanasca e la Val Chisone.
Domenica sera a Grugliasco, ai confini con Torino, si sentiva un forte odore di bruciato. e da allora, l'odore di bruciato è stato ripetutamente presente.
Poi sono giunti allarmi per la salute per i residenti. E quindi allarmi per le PM10 alle stelle a Torino.
Non ricordo, per il Piemonte,  nulla di simile in passato, anche in condizioni di grave siccità.
Mi vengono 4 considerazioni:

L'informazione: non è vero che non ci sia informazione. C'è molta informazione, ma poca informazione utile, sia da parte dei media, sia da parte delle Istituzioni. Le informazioni sui rischi per la salute e sui comportamenti da seguire sono stucchevoli. Luoghi comuni e banalità. ma non c'è un'informazione precisa sullo stato degli incendi (girando per il web si trovano notizie), ma non c'è un media o un'istituzione che si sente in dovere di fare periodicamente (ogni 12 ore???) il punto. Nessuno si cura di raccontare cosa viene fatto e di dire se c'è bisogno di qualcosa...)
I livelli di PM 10 ( e PM 2,5 , e "polveri sottili in generale"): c'è fumo e quindi ci sono tante polveri sottili .... Sono un problema per la salute. Sì. E produrranno verosimilmente 2 ordini di effetti: per un verso determineranno un aumento di decessi su persone in condizioni di salute molto critiche (seguirà poi una deflessione....). Poi ci sono gli effetti a lungo termine. In teoria dovrebbero essere proporzionali al livello per la "durata di esposizione". E quindi diluirsi piuttosto nell'ambito di quanto respirato in una vita. Questo in via ipotetica.
"Queste polveri sottili non fanno male perché sono frutto di incendi e non della combustione di altre cose". Mi dicono che Chiamparino abbia detto più o meno così". Potrebbe esserci un fondo di verità (non conosco a fondo l'argomento). 
Sappiamo tutti che quando puliamo una casa di campagna troviamo molta polvere, che magari si solleva con le nostre attività. Quando puliamo una casa a Torino "la polvere è untuosa", non vien via bene.
I primi 20 microgrammi di PM 10 sono un "fondo" naturale, derivante da vegetali, animali, minerali. Il resto deriva fondamentalmente da combustione di idrocarburi.
E rimando alla quarta considerazione. 
Però l'ambiente è una cosa complessa. E Chiamparino (in realtà dei "dotti" per conto suo)  quando voleva costruire ci spiegava che la principale fonte di diossine a livello mondiale sono gli incendi boschivi.
La sua conclusione era che quindi immetterne un po' di più non era un gran danno. Per chi si occupa di ambiente e di salute la conclusione era opposta. 
La logica del PD - ovviamente mia espressa in questi termini - è che se un opera inquina molto non la si può mettere in un ambiente ben conservato, perché percentualmente l'inquinamento cambia molto. Se invece l'ambiente è già molto inquinato, lo si può fare tranquillamente.
Ma qual'è la qualità delle PM 10 (e PM 2,5 , e "polveri sottili in generale")?: Spero che al di là di comunicati più o meno utili o dannosi, l'ARPA colga l'occasione per fare molti campionamenti dell'inquinamento atmosferico di questi giorni, non per dirci cose già note, ma per studiare la qualità delle "polveri sottili" in questi giorni a Torino (e circondario).
Carlo


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