

Occorre premettere che è evidente che se la domenica si intervista un cliente che sta entrando al centro commerciale, molto probabilmente sarà una persona favorevole alle aperture festive.
Perché è faviorevole? Perché "è una comodità", "è moderno", "all'estero fanno così". Ma, forse perché ci si rende conto che questi argomenti sono parziali e solo parzialmente veri, seguono altri commenti che più o meno dicono: "Ma come, negli ospedali la gente lavora alla domenica da sempre! Anche la polizia lavora da sempre alla domenica, e così
ristoratori, camerieri e gente del mondo dello spettacolo!".
Insomma, l'analisi, anche da parte di illustri giornalisti sembra fermarsi al "Mal comune mezzo gaudio!"
In realtà è un po' peggio!.
La volontà di tenere aperte le attività commerciali anche la domenica e nei giorni festivi è giustificata da esigenze commerciali, ma in realtà è esclusivamente una scelta ideologica. Infatti pare proprio che i conti non tornino. Il presupposto infatti è che sto aperto più ore (possibilmente 24 ore al giorno 365 giorni all'anno...), vendo di più. Nella "migliore" (°-°) delle ipotesi, vendo di più a scapito di qualcun altro.

Anche dimenticando per un momento i lavoratori, da tempo è evidente a tutti che l'ideologia delle aperture continuate è un'ideologia a favore della grande distribuzione. Non ha senso parlare di "competizione" quando in campo i mezzi a disposizione sono sproporzionati.Si tratta solo di prevaricazione.
Il guaio è che la politica non solo favorisce la grande distribuzione, ma si dimentica completamente di altre possibilità, quali la sinergia e la cooperazione.
Per quanto riguarda invece i lavoratori, una cosa che ho imparato in 30 anni di lavoro per la sicurezza e la salute sul lavoro è che le persone sono disponibili ad accettare disagi e condizioni sfavorevoli, se è evidente che questi disagi sono inevitabili. Ovviamente non ne sono felici, ma le accettano. E se un infermiere/a è in grado di spiegare ai figli che la domenica non c'è, perché è necessario che vada in ospedale, un commesso/a ha molte più difficoltà a spiegare ai figli che il suo lavoro domenicale è necessario.
Ma se qualcuno beceramente può pensare che i problemi dei commessi (e delle loro famiglie) che lavorano alla domenica "non lo riguardano" e può anche pensare che "i problemi dei bottegai non sono problemi suoi", sbaglia.
La chiusura delle piccole attività commerciali e delle attività di servizio alle persone impoverisce il tessuto urbano. Se non c'è più nulla per strada, subito sotto casa, non abbiamo più motivo per uscire a piedi. E così le strade non frequentate degradano. E diventano insicure.

E se vogliamo garantire ai cittadini la possibilità di "acquistare H24" (sic) allora parliamo di un servizio.. Garantire di poter trovare aperti alcuni ipermercati / supermercati, in un'area metropolitana può avere un senso proprio perché esistono persone che veramente debbono lavorare la notte ed i giorni festivi. Ma per fare questo la politica deve cambiare direzione e porre le condizioni per la cooperazione e la sinergia.
Carlo
P.S.: e poi non è vero che "all'estero" tutto è sempre aperto. Se andate in Germania i città medio grandi rischiate di trovare i negozi chiusi al sabato pomeriggio. ... e mi pare che questo non ostacoli l'economia ..,
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