Veleno

In questi giorni  i TG e giornali radio  pubblici, in modo falsamente discreto, colgono le occasioni che si presentano per elencarci le tante buone norme fatte dal governo Renzi e le tante norme che, ahimè, resteranno in sospeso.

In realtà alcune (jobs act, tanto per dire la prima che mi viene in mente)  sono difficilmente classificabili come buone; o meglio, bisogna specificare "Buone per chi?". Altre sono meno note e di solito ne abbiamo sentito solo i titoli, ma non abbiamo percepito gli effetti nella realtà.
Potremmo chiederci perché Renzi non ha lavorato per far conosce queste buone norme e soprattutto perché non ha operato affinché queste dessero risultati concreti.  
Invece ha puntato tutto sulla riforma costituzionale, o forse sul referendum costituzionale. Ha puntato tutto sul referendum giocandosi tutte le carte sul piano emozionale: "modernizzare l'Italia", "snellire", "velocizzare", "professoroni", mandare a casa", "attaccati
alle poltrone", "ridurre i costi", "primi in Europa" e via sloganando.  
Tutto questo è noto. Ma quello che non ho previsto, a parte il risultato elettorale (pensavo vincesse il No, o che potesse forse vincere il Si, ma in ogni caso di stretta misura) sono le conseguenze dell'avventurismo di Renzi.

Ricadute catastrofiche sull'economia non ci sono state. Magari arriveranno, a seconda di quale governo ci sarà, ma per ora non è successo nulla di rilevante. Sicuramente non ci saranno leggi per arginare il divario che si è creato in Italia tra i ricchi ed i poveri. Ma non credo si possa parlare di un ritardo. Molte probabilmente non sarebbero mia state fatte. Altre, la "legge sulla povertà" (Padoan) paiono inquietanti fin dal nome.

La scelta di provare a riformare la costituzione per iniziativa del Governo, con l'appoggio di un Parlamento eletto con il maggioritario costituisce un precedente pericoloso. Il primo Salvini o Meloni che passa, potrà provare a percorrere la medesima strada generosamente apertagli da un "partito di sinistra"  (... è una questione di punti di vista).

Ma una cosa mi ha preso veramente alla sprovvista: l'avvelenamento dei rapporti tra chi è / era/ è stato di sinistra.
Tra coloro che hanno "votato si", c'è chi ha tolto l'amicizia su facebook, chi è uscito dal gruppo di whatsapp degli amici di 40 anni fa, chi non saluta più quanto incontra le persone. C'è perfino chi reagisce male quando rispondi "No" se ti chiedono "vuoi ancora della pasta"
I toni sono acidi. 
Se provi a sdrammatizzare con una "battutaccia" succede il finimondo.
Credo che questo stia succedendo proprio perché Renzi ha giocato tutto sul piano delle emozioni. Ha fatto sognare molte persone. In generale persone "che stanno meglio o un po' meno peggio".E  un brutto risveglio, quando sogni, ti fa stare male.
Ma la politica non fatta di emozioni. La buona politica è fatta con la testa e con il cuore. Ed ovviamente suscita emozioni. Ma sono emozioni un'po' più faticose.
Su facebook si sentono appelli a riconciliarsi, magari con una spaghettata.
A chi oggi è stizzito ed accusa di ogni male "amici e compagni" probabilmente occorrerà un po' di tempo. Magari potrà servire toccare con mano che la narrazione delle grandi riforme era, per l'appunto, una narrazione.

Personalmente ho avuto le reazioni più violente da parte degli amici con cui ho discusso dichiarandomi disponibile a farmi convincere  a votare Sì. Ma con argomenti, non solo con emozioni.
Vedremo quel che succederà. 
Per adesso: " 'fanculo Renzi. Non provare più a giocare con le emozioni ed i sentimenti degli italiani. Quantomeno con quelli dei miei amici!"
Carlo

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