A fronte di fautori del Si al referendum costituzionale che si dichiaravano ansiosi di trovare
persone da convincere, mi sono dichiarato disponibile in più occasioni. L'ultima oggi. Ma la cosa non ha avuto seguito in quanto queste persone sono scomparse.
persone da convincere, mi sono dichiarato disponibile in più occasioni. L'ultima oggi. Ma la cosa non ha avuto seguito in quanto queste persone sono scomparse.
Devo dire che io sono realmente disponibile a farmi convincere, perché non ho alcun intenzione di votare contro i miei interessi, che sono , anche, quelli di avere un paese che funzione.
Provo a riepilogare perché ho scelto di votare NO, così magari facilito il compito a chi vuole convincermi:
Ø A parole ci raccontano che il Senato rappresenta le
Regioni. E così viene spontaneo pensare che il Senato rappresenterà le realtà
periferiche. In realtà il Senato (art. 55) rappresenterà le istituzioni territoriali.
Si
fa finta di sorvolare sul fatto che i senatori saranno eletti dai consiglieri
regionali. E nella logica di Renzi e
Boschi questo ci sta. Infatti i Senatori non devono rappresentare le
Regioni, ma le istituzioni regionali.
Il governo nel riformare le
costituzione reputa il bicameralismo sia irrilevante su molte questioni (...su quasi tutto).
Ma lascia al Senato i pareri sulle nomine di competenza del
governo (art. 55) .
Qualcuno obietterà "ma è un
dettaglio irrilevante". Ma tutti
sappiamo che quasi sempre sono i dettagli a svelare le intenzioni.
Ø Il governo spiega che la riforma costituzionale permetterà
di "scrivere" ed approvare le leggi
più in fretta.
Nella foga della
propaganda a Renzi e Boschi è sfuggito che "la riforma non
riduce la democrazia, riduce la burocrazia". Mi dispiace per i loro
fans, ma traspare una cultura politica degna del peggior Lega
Nord. E del peggior populismo.
I tempi per approvare le
leggi non dipendono dal bicameralismo, ma dalla mancanza di consenso politico.
basti pensare ai 30 anni di tempo per approvare i diritti civili ed i 17 giorni
per approvare la riforma delle pensioni.
E quest'ultimo fatto dovrebbe
farci meditare. un "governo forte", ci insegna la storia, è sempre un
governo che prende provvedimenti che dovremmo definire antipopolari più che impopolari.
Ø L'Italia,
anzi gli italiani, in particolare quelli che "stanno in basso", non hanno bisogno di tante leggi, hanno bisogno di leggi buone, fatte bene, ben scritte e che non richiedano interpretazioni.
Le interpretazioni sono (quasi) sempre a favore dei potenti.
Ø Mi dicono
che la riforma costituzionale riduce i costi della politica. E' vero riduce
di 50 milioni di euro i costi della politica. una goccia nel mare. 83 eurocent/italiano.
Ma per ridurre i costi della
politica, si deve intervenire su due fronti.
- ridurre le remunerazioni dei parlamentari (ed i
costi dei singoli parlamentari)
- ridurre i costi che i singoli eletti inducono portando avanti provvedimenti
clientelari. Il sistema maggioritario ha aumentato questo fenomeno, perché ha aumentato il potere
contrattuale dei singoli in campagna elettorale.
La riforma
costituzionale è irrilevante nel ridurre i costi della politica. Al contrario,
facendo finta di avere affrontato la questione, permeterà di andara avanti
così.
Ø Una Camera, Due
Camere. Forse per molte Leggi non è necessario il passaggio
in due Camere. Non lo so. Penso di sì, ma non lo so.
Sicuramente, però, voglio che i grandi temi che interessano l'Italia e gli
italiani (famiglia, lavoro, salute, sanità, fine vita, diritti civili, temi
etici, ecc.) siano discussi
in Parlamento, non a "Porta
a Porta". E questa, perdonatemi, sarebbe la "Camera" più
importante e dovrebbe essere eletta con un sistema proporzionale. Le
minoranze sono indispensabili per crescere
e trasformarsi.
E voglio poter eleggere tutti i parlamentari.
Ø L'art.64 al comma
5, prevedeva "I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere
alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono".
Nella versione di Renzi il comma 5, prevede "I membri del Governo
hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute delle
Camere. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono.
I membri del Parlamento
hanno il dovere di partecipare alle sedute dell’Assemblea e ai lavori delle Commissioni."
Ø
Una prima osservazione: se si cambia un testo, in particolare il testo
della Costituzione, non lo si fa a caso. Allora è importante osservare
che Renzi, Boschi e c. hanno sentito il
bisogno di eliminare il
riferimento ai
membri del governo che non fanno parte delle Camere. Un passo in più per avere
Ministri e Presidenti del Consiglio "non eletti". Si poteva già fare, ma si è voluto
chiarire che non si tratta di
un'eccezione.
Ø La seconda
osservazione è che hanno voluto specificare che "I Parlamentari
hanno il dovere di partecipare alle
sedute dell’Assemblea e ai lavori delle Commissioni".
Per
intendersi, è ovvio che un buon parlamentare partecipa....
Ma allora
occorerva anche dire che i Parlamentari hanno anche
il dovere di tenere costanti
rapporti con il proprio collegio elettorale.
Ø Sicuramente
dalla Riforma Costituzionale mancano riforme fondamentali. Negli ultimi decenni
la Presidenza della Repubblica ha più volte richiamato la necessità che in una Legge non
siano inseriti contenuti non pertinenti. Nella riforma costituzionale non
c'è traccia di questo.
Ø Non c'è neppure traccia di un altro
problema. Da Berlusconi in poi i Governi hanno avuto e praticato il vizietto di
azzerare il lavoro parlamentare presentando un "maxi-emendamento" il giorno prima
della votazione finale della Legge, maxi-emendamento che annulla la discussione
parlamentare, portando in votazione un testo del Governo, quasi sempre di
difficile interpretazione, votato dalla maggioranza di turno senza un'adeguata
conoscenza.
Sono argomenti confutabili? Sicuramente. ma allora discutiamo nel merito
Carlo
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