I fitofarmaci? Contengono pesticidi! Di boiata in boiata ....

Anche recentemente ho avuto modo di stupirmi per il modo, quantomeno maldestro, con cui l'ARPA Piemonte comunica i rischi per la salute e per l'ambiente. 
Mi stupisco, perché uno dei primi insegnamenti che ho ricevuto  relativamente alla comunicazione dei rischi, è stato che bisogna sempre raccontare le cose come stanno, spiegandole in modo comprensibile, se necessario in modo impreciso, ma senza barare. E senza omettere
Le persone, di solito hanno molta meno paura dei rischi di quanta non ne abbiano i politici. Che invece sono preoccupati e negano a prescindere. Ed i tecnici negano, comprendendo di fare cosa è gradita.
Il problema è che le persone accettano i rischi, magari arrabbiandosi, ma poi pretendono che la politica metta in atto le giuste azioni per eliminare o ridurre i rischi.
Ho già avuto modo di parlare dei pseudo-tecnici che fanno gli sciamani occupandomi dell'inceneritore. Come ben sapevo, ci sono molti tecnici seri (la maggioranza), ed ho constatato con piacere che quelli che si offendevano, di solito non erano tra questi ultimi.

Le dichiarazioni relative all'incendio della TeknoService erano inutilmente omissive e quindi hanno generato preoccupazione.

In altri casi si vede che ARPA Piemonte fa della negazione dei rischi la sua missione.  
Provate ad andare sulla pagina dell'ARPA Piemonte sui fitofarmaci. Andateci, perché qui mi limito ad  estrarre solo una "chicca" 
"Nel territorio dell'Unione europea è possibile utilizzare solo i prodotti fitosanitari per cui è stato stabilito che:
- non hanno effetti nocivi sui consumatori, gli agricoltori o la popolazione residente
- non provocano conseguenze inaccettabili per l’ambiente
- hanno un adeguato livello di efficacia"

Per dirla con Fantozzi, si tratta di una "boiata pazzesca!". 
I prodotti fitosanitaria comportano rischi acuti e sub-acuti, che si manifestano in caso di errori, incidenti, malapratica.
Molti prodotti determinano anche effetti cronici, talvolta gravi. Ovviamente gli utilizzatori (agricoltori)  sono i soggetti più interessati, in quanto più esposti. Esistono criteri validi, se correttamente applicati, per minimizzare il rischio per i consumatori. 
Ma se le cautele, come in altri ambiti, tendono a crescere nel tempo, non per uno sfizio, ma per necessità.
In questo quadro, il fatto che l'Arpa Piemonte lasci una pagina informativa sui fitofarmaci con simili contenuti informativi facendo finta che non esista la  vicenda del Gliphosate, (vedere estratto monografia IARC sul Gliphosate) mi sembra surreale.
Il Gliphoate non è l'unico fitofarmaco che determina rischi. Ma attualmente è la vicenda più importante. 
Gli atteggiamenti del tipo "Ci avvelenano tutti! Morirete tutti!" sono sciocchi e sbagliati. Ma chiediamoci come nascono e chi li genera. 
Checché se ne pensi, esistono misure di tutela per la salute normalmente utilizzate nell'uso di fitofarmaci. Misure buone, quantomeno in teoria. Magari insufficienti. O magari occorre intraprendere altre strade per la produzione agricola. Ma lascio l'argomento agli esperti.
Quello che trovo inaccettabile è che un'Agenzia  Pubblica sia così superficiale e semini, per ignoranza o per sciatteria, sfiducia e preoccupazione nella popolazione. Questo anche perché, la preoccupazione per il proprio stato di salute è il primo passo con cui ci sia allontana dalle condizioni di buona salute.
Carlo  



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