C'è un'assemblea pubblica sull'inceneritore del Gerbido. La sala è sostanzialmente piena.
L'iniziativa è propagandata come "assemblea voluta dal sindaco e dall'assessore all'ambiente". In realtà si tratta di un impegno assunto obtorto collo dal sindaco; tanto obtorto che ci sono voluti 15 mesi - ed un po' di solleciti degli amici M5S - prima che l'assemblea venisse convocata. Ma si sa, in materia di rifiuti il sindaco Montà ha la memoria corta .... Non si dimentica solo di pagare la TARI per 5 anni, ma si dimentica anche di convocare un'assemblea.
Chi è venuto lì ad ascoltare ha sentito una lunga lista di risposte a domande poste in epoca più o meno remota e per quanto le singole domande fossero brevemente ricordate, la maggior parte delle persone ha sicuramente fatto fatica a capire. In molti casi non era la singola domanda ad essere interessante, era l'insieme di più domande che evidenziava criticità. Ma non si può pretendere troppo.
"Si, è vero, lo studio può accertare solo aumenti
di sostanze assorbite dall'organismo di almeno il 20 %"
La questione è complessa, ma come ognuno di noi può capire, la medesima dose assorbita, al polo sud (dove l'ambiente è poco contaminato) determina un forte aumento percentuale delle sostanze presenti nell'organismo. Nella pianura padana, dove il nostro organismo ha assorbito queste sostanze per molti decenni, la stessa dose determina un aumento percentuale molto minore....
Ma scusate, chi di voi mangia l'insalata cresciuta a Grugliasco? Nessuno. O quasi. Gli studi epidemiologici sugli inceneritori sovente hanno confrontato la mortalità tra i "residenti nelle vicinanze" ed i "residenti in zone lontane". Ma sono studi che misurano le malattie e sono fatti su situazioni esistenti da decenni. Sono studi fatti ex post, per conoscere, non per giustificare. E questi studi hanno ovviamente una grande difficoltà a misurare gli effetti sulla salute.
Quello che è certo che sia per i residenti vicini che per i residenti lontani, l'assorbimento per via aerea costituisce una quota minima dell'assorbimento di sostanze organoclorurate (diossine e pcb). Le sostanze organoclorurate sono assorbite in entrambi i gruppi principalmente (... molto principalmente ...) per via alimentare. E tutti hanno la medesima possibilità di mangiare alimenti contaminati. Quindi chiedersi se l'assorbento di tossici è maggiore o minore tra chi abita vicino e chi abita lontano, è privo di senso. Quantomeno se si ipotizza di avere imponenti differenze.
Quello che è certo che l'inceneritore emette diossine, pcb, metalli ecc. e che questi inquinanti permanenti ricadono nell'ambiente e vi rimangono.
"I valori dei metalli
dopo un anno sono sovente scesi rispetto all'anno precedente. Perché? Perché
ci sono state meno PM10. Ed alle PM10 sono adesi questi metalli".
Quindi, come è noto a chi si occupa di ambiente, l'esposizione ad inquinanti diffusi dipende da molti fattori. La crisi economica ha ridotto il traffico e le emissioni delle industrie. Anche il clima ha fatto la sua.
Quindi ci sono valori più bassi di PM10 per tanti motivi. Una singola fonte non è distinguibile in questo contesto.
E tra i presenti le persone comuni l'hanno capito.
Ma a questo punto è successo quanto molti non si aspettavano, ma che era già stato scritto su questo blog oltre due anni fa.
"E
quindi i risultati sono suggestivi di un mancato aumento dei metalli
assorbiti".
Un salto logico meraviglioso. Fatto con naturalezza. Quasi non si nota nella sua semplicità. Ma l'affermazione è assolutametne gratuita e non giustificato d quanto detto in precedenza. Ma non è una novità, gli ultimi decenni sono pieni di acrobazie. quando si parla di ambiente
Ora, ribadisco quello che ho già raccontato. Questo studio epidemiologico è stato costruito molto bene.
Ma risponde ad una domanda scorretta posta dalla politica.
Le persone comuni si chiedono se ha senso continuare a produrre rifiuti e costruire inceneritori e sono, anche, preoccupate per la loro salute.
La "politica" pone alla scienza una domanda: "l'inceneritore aumenta la dose di sostanze tossiche (diossine e pcb in particolare) tra chi abita vicino all'inceneritore?" E la politica sceglie di dare ampi mezzi per fare uno studio scientifico che dura almeno 5 anni (per inciso, siamo noi che paghiamo lo studio con la TARI).
La "politica" pone alla scienza una domanda: "l'inceneritore aumenta la dose di sostanze tossiche (diossine e pcb in particolare) tra chi abita vicino all'inceneritore?" E la politica sceglie di dare ampi mezzi per fare uno studio scientifico che dura almeno 5 anni (per inciso, siamo noi che paghiamo lo studio con la TARI).
Peccato che si sappia fin da prima che la significatività statistica non potrà essere raggiunta.
E' il classico giochetto di chi pensa di ingannare tutti con un sacco di parole ed un po' di effetti speciali. E poi si lamenta dell' "antipolitica" dimenticando di essere il primo "antipolitico"
Da una parte molti si affannano a cercare l'inganno: è il gruppo di controllo che non va bene? Taroccano i risultati degli esami? occorre fare studi alternativi? No, tranquilli, come ho provato a spiegare, non ce n'è bisogno.
Tifosi dell'altra parte, non potendo contestare i limiti insiti nella potenza dello studio, accusano i movimenti "No inceneritore" di avere voluto caparbiamente che gli esami si facessero presso laboratori più cari, costringendo così a fare pochi esami e costringendo così a fare uno studio con potenza ridotta.
Ridicolo, direte voi. Ma quando le persone hanno bisogno di autoconvincersi, sono disposte a tutto.
Morale della favola 1: se volete una buona risposta dovete fare una buona domanda! Semplice, vero? Pensate che in sanità pubblica, quando sei ancora un pivello, ti insegnano che occorre
sempre interpretare la domanda espressa per capire quale sia il reale
bisogno e convertire la domanda espresa in una domanda utile a
rispondere ai bisogni dei cittadini. Ma cosa succede quando a chiedere sono i sindaci?
Morale della favola 2: la storia è sempre quella del Re nudo. Gli adulti stanno ad ascoltare quello che viene loro raccontato e se vedono che il re è nudo pensano di essere loro a sbagliare. I bambini, no. vedono che il re è nudo, e lo dicono.
Carlo
Morale della favola 2: la storia è sempre quella del Re nudo. Gli adulti stanno ad ascoltare quello che viene loro raccontato e se vedono che il re è nudo pensano di essere loro a sbagliare. I bambini, no. vedono che il re è nudo, e lo dicono.
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