Ma i tecnici che si occupano di ambiente e di tutela della salute sono corrotti ed asserviti al "Potere"? E raccontano bugie ai cittadini?

Ma come salta in mente ad uno come me che da sempre si occupa di prevenzione di porre pubblicamente questa domanda? E' un ottimo modo per farsi linciare pubblicamente da cittadini e amici o da colleghi. Magari da entrambi!
Ma i tecnici che si occupano di ambiente e di tutela della salute sono corrotti ed asserviti al "Potere"? E raccontano bugie ai cittadini?
Se la risposta dovesse limitarsi ad un "SI" oppure a un "NO" sarebbe un suicidio. Non sarebbe una domanda interessante se non ci aiutasse a capire alcune cose.
In primo luogo occorre dire che gran pare delle persone che si occupano di "prevenzione" o di "protezione ambientale" nei servizi pubblici sono persone molto motivate che hanno scelto questo mestiere. Alcuni rinunciando a lavori ben più remunerati. Il fenomeno era più significativo in passato, ma esiste ancora oggi.
E allora che cosa c'è che non funziona?
In primo luogo occorre dire che c'è stata una forte spinta a settorializzare le attività di "prevenzione"  (con questa parola intendo tutto: prevenzione, protezione, salute, ambiente). Il maggiore grado di specializzazione e le esigenze di efficienza sono sicuramente una causa, ma sono soprattutto un pretesto. Quando ad una singola struttura viene detto "tu occupati di questo, e solo di questo" ed a un'altra "tu occupati solo di quest altro" e così via, si possono produrre tanti dati, ma
viene a mancare la relazione tra le cose. E così le azioni da mettere in atto, che spettano alla politica, hanno una relazione vaga con i problemi che dovrebbero essere risolti
E badate bene, tutto questo non è un incidente. E' fortemente voluto A monte c'è qualcuno, "politico" o "sciamano", più frequentemente "sciamano politico" che prende i dati e li interpreta. Ricordate la Faienza (la presidente del CLdC) nell'inverno 2013  che rivendicava per Lei e  per Lei sola (ed per i suoi tecnici) l'interpretazione dei dati relativi all'inceneritore del Gerbido?
Se ci limitiamo ai casi di ordinaria amministrazione, è solo questione di moral suasion.  I tecnici raccontano i risultati e si sentono in dovere di essere tranquillizzanti. Badate bene! non c'è nulla di male ad essere tranquillizzanti. Anzi. Sempre che non si raccontino bugie!
Ma se provate a ripensare a quanto è successo al Comitato Locale di Controllo di giovedì 16, scoprite che più il tecnico sale di rango, più si sente autorizzato a negare anche l'evidenza. per cui si sentono cose raccapriccianti del tipo "Guardi, io sono il responsabile dell'ARPA e le puzze che lei sente non esistono! Perché lo dicono i miei strumenti! E se esistono chi sa da dove vengono!?!"
Il tecnico ambientale, il tecnico della prevenzione (tecnico, ingegnere, medico, chimico, ecc) per un verso si sente un po' proprietario, in po' custode della materia. E le contestazioni che arrivano dai cittadini ovviamente non sono formulate in termini tecnicamente corretti. Le domande possono essere ingenue. Stupide. Strumentali. Ripetitive. E così dall'alto della sua sapienza il tecnico si sente figo quando stupisce negando
Tornando a giovedì, è assolutamente vero che la puzza e la tossicità di una sostanza non sono correlate.L'ossido di carbonio uccide più facilmente perché inodore, l'amianto e la diossina sono inodori. 
Ma com'è possibile che il fior fiore della prevenzione ambientale piemontese vada ad una riunione del CLdC e non capisca che non è questo il problema. E chi lo capisce, non ha la minima idea di cosa fare! 
E così per molte persone è difficile distinguere chi è semplicemente inadeguato e magari non vorrebbe essere lì da chi dovrebbe avere dei problemi al mattino a guardarsi allo specchio, pensando a cosa fa per la sua carriera.
La mela avvelenata sono i valori limite.
I valori limite sono valori costruiti per regolare le emissioni, ma i valori limite non tutelano la salute. Intendiamoci, minori sono le emissioni, meglio è! 
Ma i valori limite sono costruiti in considerazione delle tecnologie esistenti e così, se si ha voglia di studiare la storia dei valori limite, si vede che questi scendono progressivamente (con poche eccezioni) e in molti casi la discesa è correlata all'evoluzione delle tecnologie e non delle conoscenze scientifiche in merito alla tossicità delle sostanze! 
E in certi casi i valori limite sono irritanti. Si possono sforare un tot di volte all'anno, non si devono rispettare in certe fasi, ecc.. Ed il malcapitato che è chiamato a spiegare queste cose ai cittadini arrabbiati, viene pelato vivo. In realtà andrebbe pelato vivo chi si è prestato a costruire valori limite "su misura" per le esigenze degli inceneritori (e di tante altre cose).
Se un inceneritore non può funzionare rispettando un valore limite, allora costruiamo un valore limite che permetta all'inceneritore di funzionare! Questa è la filosofia dei valori limite.
E se gli inceneritori sono funzionali alla produzione di rifiuti, i valori limite sono funzionali al funzionamento degli inceneritori! Tutto questo sforzo viene fatto perché dietro c'è un bel business.
Così costruiscono un inceneritore al Gerbido (si inizia a non capire più bene chi l'abbia voluto e costruito....) e poi vi dicono "Bruciamo i rifiuti, che non è tanto una bella cosa, ma rispettiamo i valori limite". E poi, dato che i valori limite non sono tutti rispettati vi dicono "I valori limite sono superati, ma siamo nel limite del numero di superamenti ammessi". E quindi siamo nei limiti!
E poi si stupiscono se i cittadini si incazzano!
Perfino un bambino capirebbe che in questo contesto tutto il lavoro di misure dell'inquinamento (compreso lo studio di sorveglianza sanitaria sulla popolazione dell'area circostante all'Inceneritore del Gerbido) diventa una sceneggiata utile a far trascorrere il tempo e per permettere agli interessi economici di chi gestisce l'inceneritore di andare avanti indisturbati.
Misure ed analisi sofisticate sono utili quando si tratta di controllare una condizione di rischio inevitabile. I controlli servono a conoscere, intercettare tempestivamente i malfunzionamenti, migliorare. 
Ma se la fonte di rischio è la eliminabile, la si elimina. Magari impiegandoci tempo, ma la si elimina. Non la si misura! E qui invece si è costruita una fonte di rischio, in fretta e fuori tempo massimo e si usano misure e tecnici per tentare di farla digerire.
Carlo
A già, e la risposta alla domanda sui tecnici?
Credo che la maggior parse sia semplicemente inadeguata e per quieto vivere accetti di recitare la sua parte in commedia. Magari affascinato dall'aspetto tecnico scientifico del proprio lavoro. Ma sono ottimista. Qualche dubbio inizia ad affiorare! 
Ma non dimentichiamoci che ci sono anche quelli bravi. Ed ovviamente quelli che non riescono a guardarsi allo specchio.In ogni caso un consiglio: Chi ha scelto di occuparsi per lavoro di ambiente, perché ambientalista, continui a fare l'ambientalista, uscendo dalle 4 mura e guardando all'ambiente con gli occhi e con il cuore.

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