Piano! Regolatore!

I principi a cui si ispira la proposta di revisione del piano regolatore sono così belli, che mi viene la pelle d'oca!
Oggi è cominciata l'avventura di un nuovo piano regolatore a Grugliasco.Pardon, si tratterà di una "variante tecnica" al vecchio piano regolatore.
L'amministrazione comunale è "molto preoccupata" per la riduzione della popolazione avvenuta dal 1991 al 2006. Se si riduce la popolazione i servizi sono sproporzionati e si riducono le entrate del Comune. Per cui bisogna fare di tutto per fare aumentare la popolazione. 
Se non ci riflettiamo su molto, ... potremmo anche essere d'accordo
Proviamo invece a fare alcune riflessioni:
  • Il territorio comunale di Grugliasco è molto piccolo, circa 13 Kmq . Anche la popolazione è relativamente ridotta, con circa 37/38.000 abitanti.
  • La densità di popolazione del comune di Grugliasco è la più alta del Piemonte, dopo la città di Torino. Ed in proporzione la superficie occupata da aree industriali è ben più alta.
  • La popolazione di Grugliasco è scesa perché Grugliasco è cresciuta vertiginosamente negli anni '70 e '80. Le famiglie invecchiano e gli appartamenti sono occupati da meno persone. E' un fenomeno "fisiologico" già successo a Torino, con 20 anni di anticipo.
  • Possiamo anche dare un occhiata all'attuale piano reg

  • Prima di fare un nuovo piano regolatore, dovremmo conoscere in dettaglio la struttura della popolazione e dei nuclei famigliari.Se crediamo che il mantenimento dei livelli di popolazione sia un obiettivo finalizzato al bene della collettività.
  •  La popolazione piemontese è diminuita per parecchi anni. Poi negli ultimissimi anni  c'è stata una crescita ,dovuta alle presenze degli "stranieri". La domanda di casa da parte degli "stranieri" a Grugliasco è sempre stata bassa. Per i prezzi, perché è un comune decentrato, perché non c'è lavoro; 
  • Molti fenomeni sociali e sanitari sono correlati alla qualità degli ambienti di vita e, in primis, alla densità di popolazione. Stress, violenza, disagio sociale, disturbi psichiatrici, paiono sempre più correlati agli ambienti in cui si vive. 
  • Più di un consigliere di maggioranza ha già "messo le mani avanti" (si fa per dire) ammonendo che poi finisce che si costruiscono le case che restano vuote. Sono gli stessi che quando si trattava di stabilire le aliquote del IMU hanno sostenuto che per le imprese edili l'aliquota doveva essere ridotta al minimo, perché "non si tassa il magazzino". (La coerenza non è obbligatoria, così come non è obbligatorio avere la memoria lunga o portare il cervello in consiglio comunale. Che se lo usi troppo, poi si consuma....)
  • Qualcun altro, rimpiange i bei tempi dei casermoni di edilizia popolare, come oltre cortina. Non per altro. Per vuole evitare il consumo di territorio.
  • Se si vuole far crescere la popolazione a Grugliasco, occorre porsi il problema del lavoro (... occorre porselo comunque, ....). Bisogna decidere se è giunto il momento di "superare l'anacronistica commistione di luoghi di residenza e luoghi di lavoro", come è stato più volte affermato dall'attuale sindaco, o se "occorre mantenere il lavoro dove si vive".
  • Bisogna scegliere se fare di tutto per far arrivare industrie e tecnologie in "corso Allamano" o se si vuole trasformare corso Allamano in un boulevard con tante rivendite di  auto, piastrelle, sanitari, ecc.. Con le tecnologie arriva manodopera e professioni forti, stabili, che possono desiderare di venire a vivere vicino al luogo in cui lavorano. Nel secondo caso, si avranno lavoratori contrattualmente deboli, precari, facilmente sostituibili (non offendetevi, provate a capire, ....), che sanno bene di essere lì temporaneamente. e che quindi non verranno a vivere a Grugliasco.


    Carlo


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