8 maggio: Comitato Locale di Controllo. Progetti di distrazione di massa


La prossima riunione del Comitato locale di Controllo è convocata per giovedì 8 maggio alle 17.00 presso il Municipio di Grugliasco.
L'ordine del giorno prevede: Approfondimenti sul “Piano di Sorveglianza Sanitaria e di conoscenza della variazione dello stato di salute della popolazione residente relativo al impianto di termovalorizzazione dei rifiuti della Provincia di Torino”.
Come probabilmente è noto a tutti, il piano di sorveglianza sanitaria della popolazione non è cominciato prima dell'avvio dell'inceneritore. Come per la riduzione del monitoraggio ambientale pre-avvio (passato da un anno a 6 mesi), ci sarà spiegato che la variazione è irrilevante.
Tutti i progetti di sorveglianza (ambientale e sanitaria) costituiscono variabili dipendenti, l'unica variabile indipendente è l'avvio dell'inceneritore, ... considerate le esigenze dei certificati verdi. In questo caso il progetto costituisce, oltre che una variabile dipendente, una variabile costosa, a spese delle bollette rifiuti dei cittadini. 
Ma, ancora una volta, gli Amministratori locali dimostrano un pressapochismo ed un'approssimazione sconcertanti. L'incapacità di dedicarsi al mantenimento degli impegni presi è una costante.
La riunione del CLdC potrebbe essere quindi buona occasione per sapere alcune cose:
  • Quale è l'entità dell'aumento di esposizione/assorbimento/accumulo di sostanze organiche alogenate (PCB e diossine) che il piano di sorveglianza sanitaria è in grado di documentare?
  • I tecnici hanno scelto di non effettuare le determinazioni per la ricerca di PCB e diossine sul latte materno in considerazione di aspetti etici (lungo intervallo tra prelievo e risposta; significato dei dati, ecc.). Trattandosi di un piano di sorveglianza sanitaria nato da esigenze politico sociali, non sarebbe stato corretto demandare questa scelta ai committenti politici?
  • Ad oggi si deve ritenere che la principale via di assorbimento dei PCB e delle diossine sia la via alimentare; ed è ragionevole ipotizzare che la popolazione residente in prossimità dell'inceneritore abbia un'esposizione per via alimentare analoga a quella della restante  popolazione. Quindi, che senso ha "confrontare" l'esposizione della popolazione residente nell'area dell'inceneritore con quella residente in zone più lontane?  
  • La forte dispersione dei valori di riferimento per l'accumulo di PCB e diossine per la popolazione generale sembra esprimere esposizioni a macchia di leopardo. Non si tratta di un ulteriore fattore che limita il significato dei risultati del piano di sorveglianza sanitaria?
  • Esistono dubbi sulla tossicità di diossine e PCB?
  • E' scientificamente documentata una soglia di esposizione al di sotto della quale sono esclusi effetti nocivi? 
  • E' stato spiegato  agli Amministratori locali il significato di un eventuale risultato negativo (mancata evidenza di un aumento di assorbimento) del piano di sorveglianza sanitaria? In caso negativo, si intende spiegarlo adesso?    
  • Non si ritiene che l'impostazione del piano di sorveglianza sanitaria risenta significativamente di un effetto NIMBY radicato tra gli amministratori locali? 
La cosiddetta sindrome NINBY (quanto meno nella sua accezione deleteria) sembra più rappresentata tra gli amministratori locali che non tra la popolazione, dove è  sempre più diffusa, invece, la consapevolezza che l'incenerimento dei rifiuti è frutto di un modello perdente (... salvo per chi ci guadagna) realizzato a spese dei cittadini. E che l'impatto sull'ambiente e sulla salute non è un impatto locale. E' un impatto su un area vasta e con una  diffusione per via alimentare che amplia ulteriormente il problema.    
  • Considerate le osservazioni sopra riportate, non si ritiene che l'obiettivo del piano di sorveglianza sanitaria di documentare l'esposizione della popolazione vicina all'inceneritore (rispetto a quella lontana), possa costituire un strumento (volontario o involontario) di distrazione dal principio di precauzione? 
Sotto il profilo prevenzionistico, devono essere evitate le emissioni di sostanze altamente nocive, salvo che ciò sia inevitabile. L'emissione di diossine e PCB da incenerimento (al di là delle alternative di trattamento  finale) in assenza di politiche di riduzione, riutilizzo e riciclaggio, è indebita ed è fuori dalle previsioni del quadro normativo europeo ed italiano.
Le emissioni sono certeLa documentazione dei livelli di assorbimento e degli effetti sulla salute sono differite nel tempo e soggette a problemi metodologici rilevanti. Il percorso di misura è un percorso di accompagnamento al funzionamento di un impianto. E così si sposta l'attenzione sugli effetti sulla salute misurati, anziché sulle emissioni.






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